La Regione ha ottenuto il via libera anche dalle parti sociali per attivare la cassa integrazione e la cassa integrazione in deroga a favore della imprese lombarde. Un provvedimento che sarà attivo con effetto retroattivo e con uno stanziamento di 135 milioni di euro. Ad annunciarlo ieri pomeriggio il governatore Attilio Fontana al termine della Segreteria tecnica del Patto per lo sviluppo individuata come task force per la gestione delle misure anti crisi economica da Coronavirus che si è riunita ieri in urgenza. «Il nostro obiettivo - ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Melania Rizzoli - è estendere a tutti i lavoratori strumenti che garantiscano l'erogazione di indennità sostitutive del reddito che viene a mancare a causa della riduzione delle attività economiche. In altre parole, vogliamo aiutare le imprese a sospendere i rapporti di lavoro anziché procedere con licenziamenti. Riteniamo che solo così si possano contemperare le esigenze delle imprese impegnate a garantirsi la loro stessa sopravvivenza con quelle dei lavoratori di continuare a percepire redditi». Per il vice presidente della Regione Fabrizio Sala «già prima della stesura del decreto legge originariamente destinato solo alla cosiddetta zona rossa abbiamo chiesto e ottenuto che la cassa integrazione in deroga fosse riconosciuta fin da subito in tutto il territorio di regione Lombardia».
Per l'assessore regionale al Bilancio Davide Caparini oltre all'estensione ad almeno 3 mesi della stessa cassa integrazione in deroga perché un mese è sostanzialmente già prossimo alla scadenza (considerato che il Dpcm estende fino al 3 aprile effetti sulla riduzione delle attività economiche), Regione Lombardia «chiede al Governo di stanziare ulteriori risorse rispetto ai 135 milioni che sono i risparmi per la gestione virtuosa della precedente stagione di ammortizzatori in deroga. Inoltre chiediamo di costruire sistemi universali di sussidi per la riduzione delle attività anche per i titolari di imprese artigiane, micro-imprese e partite Iva».
Analoghi aiuti il vice governatore Sala chiede «anche per le imprese, con criteri oggettivi come la riduzione del fatturato con riferimento alla media del triennio precedente. Abbiamo condiviso anche altre misure per supportare gli evidenti bisogni di liquidità, andando anche oltre la semplice sospensione dei tempi di versamento di contributi, imposte e tasse».
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