Una squadra di giovani amministratori per rilanciare Forza Italia a livello nazionale, a partire dalla battaglia per il “no” al referendum costituzionale di ottobre. La proposta arriva dal responsabile nazionale per la formazione del partito azzurro, l'ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo. Che ieri sera, in un incontro con i circoli forzisti di Crema, in provincia di Cremona, ha illustrato opportunità e problematiche in un convegno sul futuro del centrodestra.
“Occorre ripartire dall'ottimo risultato di Stefano Parisi a Milano – spiega Cattaneo – Dove, grazie a una campagna molto aggressiva che è riuscita a sovrapporre il simbolo del partito al volto del candidato, il centrodestra è riuscito a recuperare uno svantaggio che pareva incolmabile e a sfiorare una vittoria che avrebbe dato il colpo definitivo al governo di Matteo Renzi. Tutto questo grazie a due fattori-chiave: l'unità della coalizione e il lavoro sul territorio del partito, che dà sempre i propri frutti.”
Per questo l'ex sindaco di Pavia punta a ripensare la formazione dei candidati e degli eletti di Forza Italia intorno a due capisaldi irrinunciabili: la credibilità, da raggiungere con un grande studio della materia e con il lavoro quotidiano a partire dai piccoli centri, e l'identità, da ridefinire e ribadire attorno a qualche punto fermo che serva non solo ad attirare i distanti ma anche e soprattutto a rassicurare i vicini.
L'astensionismo è un problema da affrontare di petto, prosegue Cattaneo, ed è per questo che bisogna attrarre nuovi elettori grazie a una campagna che li consapevolizzi: in questa chiave va segnalata l'iniziativa di Forza Italia Crema che nelle scorse settimane ha organizzato incontri fra militanti, iscritti e un costituzionalisti, per ribadire le ragioni del “no” alla riforma della Carta.
Proprio per non essere etichettati come “gufi”, come troppo semplicisticamente ama fare il premier, occorre, secondo Cattaneo, studiare cosa non va nella riforma e al tempo stesso proporre alternative concrete, a partire dalla riforma del titolo V e dal presidenzialismo, vecchi cavalli di battaglia di Berlusconi. Agli antipodi della sinistra alla Fassina e alla Zagrebelsky, ma distinti anche dagli attacchi ciechi al governo che vogliono rovesciare l'esecutivo senza entrare nel merito delle questioni politiche.
Nella serata, però, c'è stato tempo anche per dare spazio alla politica locale, di stretta attualità in vista delle elezioni comunali del 2017: a Crema ora governa il Pd e nel centrodestra
c'è molta voglia di riscossa.E Cattaneo è venuto anche a caricare i suoi. La ricetta è chiara: unità della coalizione, collocazione ideologica precisa e l'immancabile motto berlusconiano “lavorare, lavorare, lavorare”.
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