Una sala piena, nella sede più prestigiosa della città, ha accolto lunedì sera Magdi Allam a Pavia. Lo scrittore e giornalista, ospite del Movimento universitario padano, ha presentato il suo libro edito dal «Giornale»: «Non perdiamo la testa», e ha incontrato i cittadini pavesi nell'aula magna dell'Università in piazza Leonardo Da Vinci, per una conferenza dibattito dedicata a «L'inverno arabo. Conseguenze della primavera araba». Un'analisi su illusioni e realtà del mondo islamico anche alla luce della terribile strage del 7 gennaio nella redazione del giornale parigino «Charlie Hebdo». Con Magdi Allam c'era anche il presidente del Copasir (il comitato parlamentare di controllo sui servizi) il leghista Giacomo Stucchi. Notevole spiegamento di forze dell'ordine, ma Stucchi ha spiegato che è importante non cambiare la propria vita e le proprie abitudini per paura della minaccia terroristica. Fra i relatori anche Toni Iwobi, responsabile immigrazione della Lega Nord, militante di origine nigeriana che aveva già affiancato il segretario Matteo Salvini sul palco del Duomo nel corso della manifestazione leghista di Milano.
Grande attenzione è stata riservata al tema dei centri islamici. «Bisogna chiudere tutti le moschee che non rispettino rigorosamente le norme» ha avvertito Allam. E l'applauso più lungo e convinto lo ha riscosso il no all'apertura della moschea di Pavia. «Bisogna fare le barricate». Il tema è sentitissimo in città e ha spaccato la maggioranza.
Dopo un clamoroso pronunciamento del capogruppo del Pd Davide Ottini, infatti, pochi giorni fa anche il sindaco ha bocciato la richiesta della comunità islamica locale, spiegando in Consiglio comunale che il progetto presentato era sovradimensionato e previsto oltretutto in un'area verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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