La maxi-rissa scoppiata in via Bolla a Milano nella notte tra venerdì e sabato è stata solo l'ultimo atto di una guerriglia che va avanti da anni in questo fazzoletto di periferia dimenticato dalle istituzioni. Gli alloggi Aler sono per lo più occupati da abusivi, in larga parte stranieri. Sono soprattutto rom romeni e magrebini gli stranieri che hanno preso possesso senza permesso delle abitazioni popolari, in palazzi che ormai sono diventati un avamposto del crimine incontrollato e incontrollabile. E gli italiani, soprattutto quelli regolari, ora hanno paura. Era solo questione di tempo prima che scoppiasse la bolla e quanto accaduto venerdì notte non è stato una sorpresa per i residenti, anche dei palazzi vicini, ormai esausti e terrorizzati anche solo di mettere piede fuori casa.
Questa paura la racconta bene Barbara, 44 anni, italiana e anche lei abusiva, che venerdì notte è stata raggiunta da un calcio in pancia durante gli scontri. "Ho sul tavolo un coltello, due cacciaviti e il mattarello per difendermi se tentano un’intrusione. Non ho ancora messo piede fuori di casa, neppure per la denuncia: mi hanno detto che se scendo mi sparano", ha spiegato a il Giorno. È nata a Milano e vive negli appartamenti di via Bolla dal 2010: ha occupato una casa dopo aver cercato invano di ottenere un alloggio popolare per sé e per suo marito, invalido dopo un'emorragia cerebrale, ora deceduto.
Vive al civico 42 di via Bolla, in una delle stecche considerate maggiormente problematiche. Il suo stabile conta 50 alloggi, occupati prevalentemente da magrebini e rom romeni. Ma non sono loro, a detta di Barbara e di un anziano residente in quei palazzi, i soggetti più problematici: "Con i bosniaci la convivenza è impossibile, sono rissosi e se dici loro qualcosa ti mandano contro i bambini che ti sputano addosso". Sono arrivati in via Bolla da circa un mese e da quel momento la situazione già difficile di via Bolla è esplosa.
Musica a tutto volume, auto di grossa cilindrata che sfrecciano a ogni ora del giorno e della notte, provocazioni e disordini pare siano all'ordine del giorno da quando sono arrivati i bosniaci, esacerbando gli animi. La rissa con bastoni, coltelli e bombe carta non è stato che il culmine di un clima di tensione ben noto dai residenti e dalle forze dell'ordine. Sono dovute intervenire le camionette della polizia con agenti in tenuta antisommossa per riportare alla calma la situazione e ci sono volute oltre 2 ore per ristabilire l'ordine. Sabato sera, a seguito di quella rissa, una vettura è stata data alle fiamme come rappresaglia.
Da Regione Lombardia si sta pensando di procedere alla demolizione delle abitazioni, lasciando solamente i muri esterni perimetrali ma prima è necessario trasferire
gli abitanti regolari in altri alloggi. Tuttavia, c'è chi teme reazioni scomposte: "Qua si sente dire che quando sgombereranno gli abusivi, c’è chi sia pronto a fare saltare tutto per ripicca".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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