La consigliera comunale del Pd milanese, Sumaya Abdel Qader, condivide sulla propria bacheca di Facebook un articolo dal titolo "Gli italiani all'estero votano Pd“ pubblicato da Open.Online, il nuovo sito di notizie fondato da Enrico Mentana.
Il commento della Abdel Qader all'articolo condiviso è: "Interessante. Forse stando lontani da propagande e fake news?"
Insomma, se Gad Lerner parla degli elettori leghisti come "classe subalterna che cerca tutela dietro la trincea della nazionalità", per la consigliera del PD le ragioni della vittoria leghista potrebbero celarsi dietro la "propaganda" e le false notizie fatte girare su media e web per influenzare il voto.
Un'affermazione, seppur con punto interrogativo, che fa riflettere. Secondo tale logica si potrebbe anche dedurre che i milioni di italiani che hanno votato destra sarebbero talmente privi di intelligenza da non rendersi minimamente conto di cosa succede nella loro quotidianità, diventando così facile preda delle "fake news"
Cittadini totalmente assuefatti dalla terribile propaganda, incapaci di scindere, valutare, ponderare in base alla propria esperienza, come se ci si trovasse in uno di quei noti regimi dittatoriali nei quali è impossibile informarsi o esprimere liberamente le proprie idee.
Sempre secondo tale teoria invece, gli italiani residenti all'estero sarebbero più lucidi ed obiettivi nelle loro valutazioni politiche e qundi votano PD. Del resto è ben noto che vivendo in un altro paese, possibilmente da anni, si ha una percezione più chiara e reale di come sia la quotidianità in Italia rispetto a coloro che ci vivono per 365 giorni all'anno, che ci lavorano e pagano le tasse e che devono fare i conti con i problemi più svariati, dall'economia alla sicurezza, ad esempio. Una teoria che non fa una piega.
Il bello è che due giorni prima la consigliera pubblicava un post nel quale scriveva: "Sono in tanti i giovani figli di immigrati che mi stanno scrivendo amareggiati. Sono giovani senza diritto di voto perchè la nostra legge in materia di cittadinanza è restrittiva. Giovani nati qui, cresciuti qui che per un motivo o l'altro ancora non sono risconosciuti cittadini..."
Insomma, gli italiani residenti in Italia si fanno abbindolare da propaganda e fake news, però bisogna far votare gli italiani all'estero e i figli degli immigrati.
La Abdel Qader è già nota alle cronache visto che nell'estate del 2016 aveva denunciato di essere oggetto di una campagna giornalistica e politica diffamatoria che associava lei e i suoi familiari all'islamismo oscurantista dei Fratelli Musulmani e aveva sporto querela.
Ciò in seguito a una serie di post emersi su Facebook tra cui quelli della mamma di Sumaya che aveva pubblicato immagini inneggianti ai guerriglieri di Hamas e altri del marito di Sumaya, Abdallah Kabakebbji, che proponeva la procedura del “Ctrl+Alt+ Canc” nei confronti di Israele, definito “un errore storico, politico, una truffa”. In un altro post invece Kabakebbji si rivolgeva al presidente egiziano Abdelfattah al-Sisi scrivendo: “Tranquilli, per ogni Faraone arriva un Mosè, al-Sisi stai sereno, è solo questione di tempo”.
Lo scorso marzo però il gip di Milano, Guido Salvini, ha archiviato la denuncia, sostendendo che non vi fu alcuna diffamazione e ciò in base a due punti salienti: per prima cosa, gli articoli pubblicati su Sumaya sono espressione del diritto di critica che consente giudizi e valutazioni anche enfatizzati e corrosivi; in secondo luogo i rapporti tra la Abdel Qader e i Fratelli Musulmani vengono confermati dal suo ruolo nella Fioe, colonna europea di quell’islamismo legato ai
Fratelli Musulmani. Del resto nel corso dell'inchiesta è stata utilizzata come consulente una delle maggiori esperte italiane di Islam, Valentina Colombo, che ha potuto indicare i rispettivi collegamenti tra Fioe e Fratellanza.
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