Contro lo smog arriva il vento (non i fondi chiesti al governo)

Da domani correnti e piogge puliranno l'aria. La Regione: due miliardi per interventi strutturali

Contro lo smog arriva il vento (non i fondi chiesti al governo)

«Il meteo ha favorito la diminuzione dei valori di Pm10, sebbene in modo non ancora sufficiente per ritornare al di sotto del valore limite giornaliero- spiega Bruno Simini, presidente di Arpa Lombardia- Il tempo stabile potrebbe favorire nuovamente l'accumulo degli inquinanti, da domani ci attendiamo una maggiore variabilità con venti sui settori occidentali e piovaschi o rovesci su quelli orientali. Sembra che il previsto ingresso di correnti in quota stia portando un po' di vento anche in pianura e, secondo le previsioni, la situazione dovrebbe migliorare gradualmente nelle prossime ore». Insomma bisogna sempre guardare il cielo e sperare che piova. E potrebbe succedere nel fine settimana quando una perturbazione atlantica dovrebbe portare acqua e temperature più fredde. Siamo messi così. Gli inverni lombardi e milanesi sono un lungo contare di giorni più o meno velenosi. Dopo l'emergenza di fine ed inizio d'anno ci risiamo. Da dodici giorni consecutivi la città ha superato la soglia media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10. E, come da protocollo, scatta il piano antismog che in realtà poco incide e che obbliga il Comune ad adeguarsi alle misure anti-smog disposte nel 2012 dall'allora provincia, oggi Città metropolitana. Dal primo febbraio i riscaldamenti delle abitazioni a cui fa capo l'Ente comunale sono stati infatti abbassati di 1 grado centigrado, da 20 a 19, con 2 gradi di tolleranza previsti dalla legge. Cala anche la durata di accensione degli impianti, che scende da 14 a 12 al giorno, con una riduzione di 2 ore. Inoltre sono state imposti limiti di circolazione delle vetture Euro 3 senza Fap, filtro anti-particolato, dalle 8.30 alle 18 se privati, dalle 7.30 alle 10 se commerciali. Servirà a poco. Così mentre la Cgil della Lombardia rinuncia per motivi ambientali a compiere in pullman il giro della Regione per promuovere le iniziative sul referendum sulla Carta dei Diritti Universali, il presidente dell' Anci Lombardia e sindaco di Monza Roberto Scanagatti, che ieri ha partecipato al tavolo sull'emergenza smog organizzato dalla Regione Lombardia, chiede al Pirellone di coordinare lo stop dei veicoli inquinanti in tutti i Comuni: «Come associazione dei sindaci- ha spiegato Scanagatti- ci assumiamo l'onere di chiedere ai Comuni delle aree più inquinate di far scattare ordinanze che vietino la circolazione degli euro 3 diesel. Discutere sul fatto che interventi spot siano risolutivi o meno significa dimenticare che è in atto un'emergenza che mette a rischio la salute dei cittadini. Nell'attesa che gli interventi strutturali migliorino la situazione, come è successo negli ultimi dieci anni, non possiamo far finta di nulla o andare in ordine sparso». Ma all'Anci che ira in ballo la Regione, risponde a stretto giro di posta Mssimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Pirellone: «Il presidente dell'Anci dovrebbe innanzitutto prendere una posizione netta e precisa riguardo l'atteggiamento del Governo che, per l'emergenza smog, ha stanziato una cifra inutile e risibile, ovvero solamente 12 milioni di euro- replica Romeo- Una vera presa in giro per i cittadini e per i lombardi. Siccome repetita iuvant, anche a costo di apparire noiosi, lo ripetiamo: se vogliamo affrontare l'emergenza smog, con la certezza di avere risultati positivi, occorrono interventi strutturali». Misure anti-inquinamneto per le quali la Regione chiede al Governo due miliardi in cinque anni con una lettera di sollecito inviata al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti proprio in questi giorni l'assessore lombardo Claudia Maria Terzi.

La Regione, infatti, non condivide il ricorso a misure tampone da parte dei Comuni e l'obbiettivo è ottenere nei prossimi cinque anni un miliardo da investire nel rafforzamento dei servizi di trasporto pubblico locale e un altro miliardo per incentivare la sostituzione dei veicoli privati più inquinanti. Ovviamente misure che andrebbero concordate ed estese anche alle altre Regioni confinanti.

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