Le disposizioni del Dcpm coronavirus varato l'8 marzo impongono una redistribuzione geografica dei servizi ospedalieri per i pazienti affetti da patologie non inerenti all'epidemia ingenerata dal Covid-19. Al fine di garantire una assistenza continuativa ed efficiente, nella Regione Lombardia sono stati individuati 18 hub in cui verranno assicurate le prestazioni sanitarie ordinarie o d'emergenza a tutti i cittadini.
18 ospedali "hub"
"Abbiamo individuato 18 ospedali Hub che si occuperanno dei grandi traumi, delle urgenze neurochirurgiche, neurologiche stroke e cardiovascolari. L'obiettivo è quello di creare maggiore disponibilità negli altri ospedali per pazienti affetti da Covid-19". Lo ha affermato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, illustrando una delibera approvata dalla Giunta straordinaria che si è riunita oggi, nel pomeriggio di domenica 8 marzo. "Sugli ospedali Hub - spiega Gallera - si concentra l'attività di erogazione delle prestazioni relative alle reti tempo dipendenti (es. infarto, ictus..) e alle patologie le cui cure non possono essere procrastinate. Questi presidi dovranno garantire l'accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti e svolgere la propria attività attraverso la collaborazione di equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto".
Grandi traumi
Rientrano nella categoria tutti gli interventi di emergenza/urgenza relativi agli incidenti stradali o altri traumi che richiedono un'assistenza immediata. Tenendo presente la distribuzione geografica nell'ambito di un sistema fortemente integrato, in grado di agire secondo protocolli condivisi. I tre hub identificati sono: Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese. Rimane riferimento per il trauma maggiore pediatrico il CTS Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La revisione della rete è in funzione delle risorse che in parte sono sovrapponibili alla rete dei traumi maggiori.
Urgenze cardiochirurgiche
Per le urgenze cardiochirurgiche, ovvero, quelle destinate ai pazienti con precipue patologie cardiache, sono stati identificati i seguenti presidi: Ospedali Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco. Esclusivamente per attività di elettrofisiologia d'urgenza, e per i pazienti pediatrici, rimane attiva anche l'IRCCS San Donato. Dovranno fare riferimento alle strutture segnalate coloro i quali necessitano di interventi d'ermegenza o non procastinabili per un periodo superiore ai due mesi. I centri HUB elencati possono accogliere e trattare pazienti provenienti da tutte i reparti di cardiologie e cardiochirurgie del territorio.
Malattie cerebrovascolari
Le malattie cerebrovascolari acute, fa sapere la Regione, sono una delle principali cause di mortalità, morbilità e disabilità con rilevante impatto sullo stato di salute della popolazione. La revisione della rete ha considerato la struttura sanitaria di prima accoglienza del paziente, il livello della struttura ospedaliera qualificata per trombolisi sistemica e trombectomia meccanica, il criterio di distribuzione territoriale e della disponibilità di posti letto della struttura. I Centri che sono stati identificati sono: Ospedali Civili di Brescia, IRCCS Humanitas Milano, Ospedale Sant'Anna di Como, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Ospedale Carlo Poma di Mantova (in collaborazione con equipe di Cremona), Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda e Ospedale di Lecco.
Vaccini per i bambini
Visto il protrarsi dell'emergenza legata al Coronavirus e la contestuale esigenza di proteggere i bambini, da mercoledì 11 marzo sono riattivate le sedute per la somministrazione di ciclo di base esavalente e pneumococco e rotavirus (compatibilmente con la possibilità di somministrazione contemporanea delle altre vaccinazioni), la prima MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e Meningococco C, la seconda dose MPRV e dTP (difterite, tetano e pertosse)/ poliomelite.
Attività ambulatoriali
"Le attività ambulatoriali - sottolinea Gallera - comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese a decorrere dal 9 marzo 2020. Fatta eccezione per l'attività in regime di libera professione intramuraria che rimane comunque sospesa, l'attività ambulatoriale istituzionale, incluso il percorso di presa in carico dei pazienti con patologie croniche, potrà essere mantenuta qualora non vi sia necessità di risorse professionali per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie e anche con modalità alternative idonee a tutelare i pazienti più fragili. Viene comunque mantenuta l'attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell'area salute mentale dell'età evolutiva e dell'età adulta e i servizi sulle dipendenze".
Non rientrano nella sospensione delle attività ambulatoriali gli erogatori accreditati e a contratto che erogano esclusivamente attività ambulatoriale, con esclusione delle strutture ambulatoriali facenti parte di un ente gestore unico con attività di degenza; gli erogatori autorizzati e accreditati non a contratto; gli studi privati di medici, odontoiatri e operatori
sanitari. Costoro devono tuttavia acquisire dai propri professionisti la disponibilità a collaborare nel periodo emergenziale, attivando uno specifico flusso informativo che permetta alle ATS di disporre di tale informazione- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.