Da domani la Polizia di Stato a Milano utilizzerà la pistola ad impulsi elettrici, il cosiddetto «taser», nei servizi di controllo del territorio. Secondo le disposizioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, infatti, il capoluogo lombardo, con Bari, Bologna, Brindisi, Firenze, Reggio Calabria e Roma, vedrà l'avvio di una progressiva operatività dell'arma che, a partire dalle volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale, sarà utilizzata poi anche dalle articolazioni distaccate della Questura nella graduale estensione del progetto. «Gli agenti della Polizia di Stato cui viene assegnato il taser- spiega una nota- al termine di un corso di formazione svolto da istruttori specializzati, conseguono l'abilitazione all'uso di questo importante strumento non letale ma determinante per la risoluzione di interventi ad alto rischio per gli operatori di polizia, con una maggiore tutela per i poliziotti stessi e per i cittadini».
«Finalmente gli agenti della Polizia a Milano utilizzeranno il taser, la pistola a impulsi elettrici che da tempo chiedo come strumento essenziale per la stessa difesa degli agenti delle forze dell'ordine». È il commento dell'assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato. «Voglio ricordare che nelle dotazioni tecnico strumentali alle Polizie Locali che Regione Lombardia finanzia dal 2018 ho inserito il taser e presto verrà aggiunto anche lo stun gun. Aggiungo che bisogna dotare del taser anche la polizia penitenziaria che subisce purtroppo sempre più spesso aggressioni da parte dei detenuti più violenti. Esiste poi il problema della discrezionalità dei sindaci nel fornire queste dotazioni alla propria Polizia Locale - continua De Corato-. Ciò significa avere polizie locali prive di tale prezioso strumento».
«Il Consiglio Comunale di Milano, come altri comuni italiani governati dal centro sinistra, nella precedente legislatura avevano deciso di non dotare gli agentidi pistole ad impulsi elettrici poiché ritenuti strumenti di tortura. È decisamente arrivato il momento di rivedere la legge»,
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