Effetto virus e lockdown. Mille matrimoni in meno (e soltanto 93 religiosi)

In sette mesi 783 nozze, nel 2019 erano 1.695. Da settembre riapre la sala di Palazzo Reale

Effetto virus e lockdown. Mille matrimoni in meno (e soltanto 93 religiosi)

É un mix tra l'effetto lockdown, che ha tenuto chiusi per due mesi anche i portoni delle chiese e delle sedi comunali, l'«effetto mascherina» (fino al 5 luglio anche gli sposi a scambiarsi il bacio con indosso il dispositivo) e le regole del distanziamento sociale che impediscono una festa di nozze con tutti i crismi. Fatto sta che molte coppie hanno preferito rinviare il giorno più importante a tempi migliori e il numero dei matrimoni da inizio anno in città è crollato. Nei primi sette mesi ne sono stati celebrati in tutto 783, di cui 691 civili e appena 92 con rito religioso. L'anno scorso di questi tempi il totale era di 1.695, quasi un migliaio in più (912 per l'esattezza), 1.415 nozze civili e 280 religiose, e si arrivò a fine anno a 2.959 cerimonie. Ora siamo ben lontani. Nel 2018 invece a fine luglio si erano già celebrate 1.884 nozze (1.344 civili e 540 religiose) e in tutto l'anno se ne registrarono 2.959.

Il decreto anti Covid del presidente del Consiglio lo scorso 8 marzo costrinse in piena emergenza a interrompere anche le cerimonie in chiesa e nelle sedi comunali, da quel momento fino alla ripartenza sono stati annullati 167 matrimoni civili, e quando sono ripartiti l'8 maggio, nella sala formazione dell'Anagrafe di via Larga e inizialmente solo con la presenza di due testimoni oltre agli sposi e all'officiante, tutti dovevano indossare la mascherina. Alcune coppie hanno deciso di annullare comunque la cerimonia, per festeggiare in maniera adeguata più avanti. Dal 6 luglio è di nuovo consentito agli sposi togliere la mascherina per la durata del rito (lo ha stabilito il Ministero dell'Interno e Milano si è adeguata) ma le celebrazioni al momento si tengono ancora soltanto in via Larga. Per poco. Stanno per essere completati i lavori ai bagni igienici l piano terra (gli unici che possono essere utilizzati dagli ospiti senza entrare nel museo) e poi si potrà tornare a dire sì nella Sala Matrimoni di Palazzo Reale. E riapriranno anche le sedi decentrate.

La sede principale e la più richiesta è Palazzo Reale ma a Milano ci si può sposare con rito civile in diverse sedi comunali suggestivi. C'è Villa Scheibler, anche detta la «piccola Versailles», una villa storica costruita nel 1400 e immersa nel parco in zona Quarto Oggiaro, o il giardino di Cascina Tutto nel Municipio 2. Ci sono Cascina Monastero nel Municipio 7 e Villa Litta Modignani nel Municipio 9, considerata una delle ville più rinomate della campagna milanese nell'Ottocento e salotto di intellettuali frequentato (tra gli altri) da Alessandro Manzoni e Francesco Hayez.

Ad agosto il Comune ha fissato ancora 35 cerimonie civili, poi dal 24 a fine mese chiuderà per ferie anche la sala di via Larga.

A settembre diranno sì davanti al funzionario civile (o a un consigliere o assessore, le più fortunate con il sindaco) 159 coppie, per il mese di ottobre si sono prenotate in 65, per novembre al momento nove coppie e a dicembre solo sei.

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