"Ho preso la pinza e ho svitato il tubo del gas in cucina". Alla fine ha confessato Giuseppe Pellicanò, fermato venerdì scorso per strage per l'esplosione di due appartamenti in via Brioschi a Milano in cui sono morti la moglie Micaela Masella e due fidanzati marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi.
Davanti al gip Giusi Barbara nell'interrogatorio di convalida del fermo, il 51enne pubblicitario ha spiegato che non aveva intenzione di uccidere né le due figlie - gravemente ustionate nell'esplosione -, né la compagna dalla quale si stava separando. La sera prima della tragedia aveva preso degli psicofarmaci che gli avevano indotto "uno stato confusionale", ha raccontato. Poi ha messo a letto le bambine di 7 e 11 anni, come faceva tutte e sere ed è andato a dormire. Quando si è svegliato dice di ricordare solo dei "fotogrammi": la pinza, il tubo del gas, il risveglio in ospedale.
"Non ho realizzato quello che poteva succedere, non volevo fare del male alle mie bambine", ha aggiunto Pellicanò, non ammettendo quello che secondo la Procura sarebbe stato il movente: la rabbia per la separazione dalla compagna e la volontà della donna di rifarsi una vita col nuovo compagno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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