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Ex candidata Pd e 5Stelle in appalti di 'ndrangheta

Il gip respinge metà degli arresti, tra cui quello dell'imprenditrice. Soldi ai detenuti delle cosche

Ex candidata Pd e 5Stelle in appalti di 'ndrangheta

C'è anche Maria Antonietta Ventura - presidente del cda del dell'azienda di costruzioni di famiglia «Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie spa» e candidata, poi ritirata, dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, alla presidenza della Regione Calabria - tra gli indagati nell'inchiesta della Procura Antimafia di Milano e della Guardia di Finanza di Milano e Varese che ha portato a 15 arresti per infiltrazioni della 'ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria gestita da Rfi spa. Ventura è indagata per l'ipotesi di associazione per delinquere, ma a suo carico il gip non ha riconosciuto la richiesta dei pm.

Dopo aver scoperto che - attraverso un complesso sistema di subappalti mascherati che coinvolgeva anche le grandi società appaltatrici - gli uomini vicini alle cosche di ndrangheta avevano messo le mani sui lavori di Rete di ferroviaria italiana, la Dda aveva chiesto ben 36 misure cautelari, ma il giudice ne ha accolte solo 15, di cui 4 ai domiciliari. Durante l'inchiesta sono stati sequestrati anche 6.5 milioni di euro

Ma non è finita qui. Spesso gli operai che finivano nei cantieri non avevano «alcuna competenza professionale» e la documentazione che attestava la loro abilitazione era frutto di «falsificazione». Non solo. Come ci ha tenuto a sottolineare la pm Bruna Albertini nella ricostruzione fatta nell'ordinanza di 380 pagine firmata dal gip di Milano Giuseppina Barbara, «il personale lavorava in condizioni di sfruttamento».

La società di cui la Ventura è presidente del cda viene ritenuta «(...) di fatto ancora organizzatore e gestore dei lavori appaltati da Rfi (Rete ferrovie italiane) spa in Calabria e in Puglia che distribuisce fra le aziende cosiddette distaccanti facenti capo al gruppo familiare di 'ndrangheta Giardino-Nicosia-Aloisio-Arena» di Isola di Capo Rizzuto (RC).

Gli indagati nell'inchiesta milanese sulle rete ferroviaria appartengono a gruppi imprenditoriali che «si gestiscono in regime di sostanziale monopolio l'aggiudicazione delle commesse per i lavori di armamento e manutenzione della rete ferroviaria italiana direttamente da Rfi spa, a mezzo delle loro società (appaltanti) Ccf, Costruzioni Generali spa, Gefer srl, Armafer spa, Globalfer spa, Salcef spa, Fersalento srl, Euroferroviaria spa e naturalmente la Ventura, secondo un piano di spartizione in aree di competenza dell'intero territorio nazionale».

Come parte offesa nell'inchiesta Rfi, in una nota, ha precisato ieri essersi subito attivata nei confronti delle imprese coinvolte al fine di acquisire ogni elemento utile per valutare le più opportune iniziative nell'interesse dell'azienda, quindi di aver avviato un lavoro per rafforzare le

azioni contro i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti e dà la sua piena disponibilità per aprire un tavolo con gli organi competenti e contribuire a trovare ulteriori soluzioni, ancora più efficienti e tempestive.

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