"Per fortuna avevo i pantaloncini...". Il racconto della ragazza molestata a Milano

Una delle due studentesse molestate a Milano ha raccontato cos'ha vissuto in quei momenti, accerchiata dal branco di stranieri insieme all'amica

"Per fortuna avevo i pantaloncini...". Il racconto della ragazza molestata a Milano

Ospite di Quarta Repubblica, una delle ragazze vittime delle molestie di capodanno ha raccontato la sua versione dei fatti, quello che ha vissuto in quegli attimi in piazza del Duomo. "Quando sono caduta a terra è stato tutto così veloce, ho pensato ‘mio Dio stanno per stuprarmi’. Vedevano che piangevo, li supplicavo di fermarsi ma non si fermavano, ridevano. Quelle mani erano così aggressive, con forza le infilavano tra le gambe. Non posso immaginare cosa sarebbe accaduto, se non avessimo avuto i pantaloncini", ha raccontato la ragazza.

Le studentesse tedesche erano arrivate a Milano il 31 dicembre per festeggiare il capodanno ma quella che nelle loro intenzioni sarebbe stata una festa, si è trasformato in un incubo. "Eravamo a Milano per due giorni io e la mia amica. Siamo venute dalla Germania per capodanno, abbiamo pensato di andare in piazza Duomo a vedere i festeggiamenti. C’erano tante persone, la musica, i fuochi d’artificio. Era prima di mezzanotte. A un certo punto, ci siamo trovate in mezzo alla folla e la mia amica mi ha detto 'qualcuno mi ha toccato'", ha detto la ragazza raggiunta telefonicamente.

Poi ha aggiunto: "Abbiamo cercato di spostarci, ma poi qualcuno ha toccato anche a me, il sedere, e all’improvviso ci hanno spinto il mezzo il gruppo. Sono caduta a terra, hanno iniziato a toccarmi in tanti, tenendomi ferma. Mi hanno aperto la giacca, mi hanno alzato la gonna, hanno cominciato a mettere le dita tra le mie gambe. Grazie a Dio che per il freddo avevo messo dei pantaloncini sotto la gonna. Ricordo che giravo la testa velocemente e vedevo una mano, poi l’altra, così tante mani sul mio corpo, sul mio seno, tra le gambe, sul sedere. Non so quante mani avevo addosso, ma erano tante. Penso fossero 30 uomini, non lo so forse 50, non si fermavano e mi hanno strappato via il reggiseno e mi toccavano il seno. Ero nuda, ero nel panico, ho cercato di proteggere il mio corpo da tutte quelle mani".

Alla specifica domanda su cosa dicessero e in che lingua parlassero, la ragazza ha detto: "Parlavano tra loro. Non ricordo bene, ma ho sentito che parlavano in arabo. Non so se tutti, ma sentivo una lingua araba. Non so come ho trovato la forza di alzarmi da terra. Solo alla fine, solo dopo almeno 10 minuti credo, siamo riuscite a scappare verso le transenne. È quella la parte che si vede nel video che è stato pubblicato, ma le cose peggiori erano accadute prima. Quando eravamo a terra in mezzo a quella folla, abbiamo sempre cercato di stare unite tenendoci la mano".

In merito alla polemica sul presunto mancato intervento della polizia italiana, la ragazza tedesca ha dichiarato: "Abbiamo cercato di spiegare cosa era successo, ma nessuno parlava inglese. I poliziotti italiani non sono intervenuti. Quando ci siamo divincolate, abbiamo raggiunto le transenne, ci spingevano contro, c’erano almeno 5 poliziotti che vedevano. Non so perché non sono intervenuti, non so se hanno cosa stava succedendo, forse no".

Quindi, la studentessa ha aggiunto: "Non potevano vederci quando eravamo a terra in mezzo al gruppo, ma poi quando eravamo alle transenne, sì.

Chiedevano aiuto, urlavamo stavamo, guardando verso di loro: 'Aiutateci! Aiutateci!'. La cosa scioccante, quando siamo uscite dalla calca, è che ci hanno detto solo: 'Mettetevi la mascherina'. Noi stavamo piangendo, loro ci hanno detto solo questo: 'Mettetevi la mascherina'".

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