Genny, un monomarca e i colori dell'estate

La moda al femminile anche per la «figlia d'arte» Carlotta Canepa, ispirata alla terra

Katia Noventa

Ci sono giovani donne che con passione si dedicano alla moda. Una passione vera che per certe nasce spontaneamente mentre, per altre, è nel dna per tradizione. Carlotta Canepa è figlia d'arte, discendente di una delle storiche famiglie del tessile del Comasco. Ha iniziato visitando gli archivi dell'azienda, ricco di campioni di stoffe di tutte le epoche. Da lì è partita la sua collezione che ha presentato grazie al supporto della Camera Nazionale della Moda che l'ha selezionata tra i più interessanti brand emergenti.

Carlotta viaggia tra culture e colori, arte e atmosfere per cucire una collezione d'atelier che trasforma un grande patchwork emozionale in una singolare proposta fashion. Alla base le cromie della terra, dei coralli, delle spezie, delle case di Portofino, dei rossi e dei blu, e le intreccia al suo romanticismo urbano, in volumi ampi e silhouette bon ton. La stilista parte da una sofisticata ricerca sui tessuti, andata e ritorno nel passato per continuare la tradizione di famiglia. Negli archivi aziendali, che raccolgono più di 15mila volumi di tessuti, Carlotta sviluppa la sua selezione e la interpreta nel suo stile. Abiti e camicie leggere, gonne dal sapore retrò, trench e caban in una collezione che ha un ritmo vivace unito al profumo degli hibiscus, del tabacco e di freschi ramage cui si aggiungono quadretti e pois irregolari, giocati su incroci di bianco, blu e rosso. Negli jacquards c'è l'ispirazione alle micro culture dell'art & craft tessile del mondo intero, lo dimostrano gli ikat, gli effetti chiné e le armature chevron delle ampie gonne; i maxi geo e i quadrettati d'ispirazione déco, i rigati in mogador effetto rilievo per le immancabili righe.

È un sogno in technicolor quello di Vivetta che colora in tinte pastello i suoi capi, nati da fantasia fiabesca e visionaria, infusa da un glamour eccentrico e incantevole, dipinto a tinte delicate con garbo e ironia. «È un invito al gioco dice Vivetta Ponti, fondatrice e designer del brand -. Nel mio mondo illusorio e sorridente trionfano garbo e fantasia, come se un incantesimo trasfiguarasse la realtà, rendendola magica».

Candidi cigni si posano su piccole tuniche in macramè dipinto a intarsio o su lunghi abiti romantici a uncinetto; nodi d'amore in cristalli Swarovski luccicano su abiti mantella impalpabili come nuvole di tulle degradè; farfalle leggiadre sembrano palpitare su fragili corpetti in tulle ricamato a mano con frange di perle e piume, che sbocciano su gonne in taffetà fittamente plissettato come corolle di fiori cresciuti in una serra favolosa, o accompagnano pantaloni in denim riccamente decorati da ricami preziosi come gioielli. Un'altra giovane donna, ha scelto la moda come mestiere. Sara Cavazza, direttrice creativa di Genny che ha aperto il primo monomarca in via Verri a Milano, esplora il mondo femminile attraverso una collezione elegante e sofisticata, modulata su tonalità differenti, omaggio alle donne delicate e determinate. Il romanticismo è il fulcro della collezione.

Tocchi dal gusto francese reminiscenze di estati assolate e spensierate nella Costa Azzurra degli anni Settanta, - sono mixati ad accenti orientaleggianti e a un vibe futuristico. Scolli profondi e corpini in maglia metallica, mentre le fluide jumpsuit sono accese da pattern di inspirazione kimono.

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