Hacker all'attacco: Anonymous blocca il sito del tribunale

Sullo sfondo una maschera tricolore di «V per Vendetta», eroe oscuro del fumetto di Alan Moore e David Lloyd. È la «Vendetta» degli hacker, che da ieri hanno preso di mira il sito del tribunale di Milano. Pagina web bloccata, impossibile accedere ai servizi on line del palazzaccio. L'home page di corso di porta Vittoria è un inno alla «rivoluzione digitale». «Preparatevi, ha inizio l'apocalisse», recita il messaggio di Anonymous. Ancora, «è la fine per un nuovo inizio. Sta arrivando come l'ira di Dio il vero cambiamento per i giovani del popolo italiano. La giovane Italia degli italiani che la vorano e sono stufi di essere rpesi per il culo, deruibati, maltrattati da quei delinquenti che ci governano e da tutte le lobby che li supportano». «Da adesso - è la minaccia conclusiva - pagheranno pagheranno per tutto quello che hanno fatto». Firmato «LndTm 2013, italian Crew».
Immediato e durissimo il commento del presidente del tribunale, Livia Pomodoro. È un «fatto gravissimo e sgradevole», attacca l'alto magistrato, e che «sembra costituire una minaccia in generale alla magistratura». La speranza, prosegue Pomodoro, è di «riuscire a risolvere il problema al più presto». «Ci stiamo adoperando per trovare le soluzioni adeguate - insiste il presidente del tribunale -, siamo sconcertati da questo attacco. Dopo la denuncia, in questi casi, interviene la polizia postale. Non credo che ci siano pericoli, il sito è aperto al pubblico, non è un sito riservato interno, quindi non ci sono dati riservati». Ad ogni modo, gli esperti informatici del Palazzo di giustizia si sono immediatamente mobilitati per attivare le procedure di sicurezza a livello centrale. Il rischio, insomma, era che gli hacker si spingessero anche dentro i sistemi informatici più sensibili, quelli cioè che raccolgono informazioni relative alle indagini in corso. Ma al momento il pericolo sembra scongiurato.
E mentre il palazzaccio milanese si scopriva esposto agli attacchi dei pirati del web, nelle stesse ore anche il sito del Dap (il Dipartimento di polizia penitenziaria) veniva violato dagli hacker. Un attacco compiuto nel corso della notte di ieri, verosimilmente intorno alle 2. Collegandosi al portale del Dipartimento compariva al posto dell'home page lo stesso messaggio di «rivoluzione digitale» lanciato da Anonymous sul sito del tribunale di Milano. Anche in questo caso gli operatori hanno provveduto a rimuoverlo, hanno scollegato il sito e cominciato il lavoro per ripristinarlo. Per domani, con ogni probabilità, la pagina internet tornerà in funzione. Di sicuro, l'incursione degli hacker non ha messo a rischio né informazioni sensibili né tantomeno banche dati di alcun genere.

Il portale del Dap, infatti, non contiene aree riservate che consentano l'accesso privilegiato a notizie «criptate», ma soltanto informazioni relative al mondo delle carceri e alle normative del settore. L'attacco, dunque, è stato dimostrativo. E tuttavia, l'allarme è scattato.

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