I negozianti del centro: basta con i bivacchi, i clochard vanno aiutati

Asco Duomo: "Nell'ultimo anno questi casi sono aumentati, ma il Comune non ascolta"

I negozianti del centro: basta con i bivacchi, i clochard vanno aiutati

Hanno provato a trovare una sponda a Palazzo Marino, ma niente. Dal Comune nessun cenno di aiuto e quindi i commercianti del centro città hanno preso carta e penna per chiedere un intervento contro il degrado che avanza: i bivacchi sotto i portici sono sempre più frequenti e sempre più numerosi anche nelle ore diurne, tanto che capita di doverli scavalcare per entrare in ufficio. Forza Italia si schiera con i commercianti chiedendo la creazione di una task force per aiutare i clochard.

Una lettera per chiedere al Comune un aiuto in più per i clochard e per una maggiore fruibilità del centro di Milano. Perché negli ultimi anni anche il cuore, anche commerciale, della città ha visto moltiplicarsi i disperati in cerca di un riparo o di un luogo dove stendersi per passare la giornata. «L'altro giorno in piazza Diaz uno di loro si era sdraiato di fronte a un'entrata - racconta Alessandro Prisco, di Asco Duomo - e per entrare in ufficio le persone dovevano letteralmente scavalcarlo, noi abbiamo provato a parlare con l'Amministrazione, ma senza avere dei riscontri per questo abbiamo pensato di scrivere una lettera». Così Prisco ha preso carta e penna per spiegare la questione a Palazzo Marino: «Purtroppo la situazione, come ben conoscete, nelle vie centrali, la notte, ma soprattutto durante la giornata, sta diventando oltremodo difficile per la presenza e lo stazionamento fisso di disagiate persone che sono costrette a vivere e dormire per strada - scrive il rappresentante dei commercianti - Spesso accompagnate da cani senza la museruola costruendo con cartoni, sacchi e coperte dei poveri giacigli di fortuna che spesso ostacolano la presenza delle attività commerciali e i portoni ingresso degli stabili». I commercianti non ignorano le persone costrette a vivere per strada, ma sottolineano un altri aspetti come quelli relativi al turismo: «È chiara la pietà umana per la situazione di questi disperati, ma è pure un'immagine desolante per le persone soprattutto straniere che transitano, dando al centro cittadino, e a la città tutta, una pessima immagine. Siamo a conoscenza della difficoltà che spesso gli operatori incontrano nel convincere queste disagiate persone a scegliere dei punti caritatevoli di ospitalità». La situazione per Asco Duomo è degenerata soprattutto nell'ultimo anno e così è difficile andare avanti: «Lo stazionamento distesi tutta la giornata, che bivaccano nelle nostre più centrale vie soprattutto sotto i porticati di Piazza Duomo, Piazza Diaz e vie limitrofe è improponibile - scrive Prisco - Si chiede almeno nelle ore diurne di trovare a loro una collocazione per rendere la qualità della vita migliore e non ostacolare purtroppo la vita e il lavoro degli altri».

La protesta ha subito trovato il sostegno di Forza Italia e in particolare del capogruppo azzurro in Consiglio comunale Fabrizio De Pasquale: «Così come si è affrontata l'emergenza migranti, così il Comune deve impegnarsi per offrire una collocazione dignitosa a clochard e senza fissa dimora - dice - certamente non è facile convincere tutti loro a desistere, ma se il Comune mettesse a disposizione brande e bagni di eviterebbe lo sconcio di centinaia di persone che vivono sotto i portici del centro in vie di grande valore commerciale, occorre creare una task force composta da vigili e servizi sociali».

Esistono tante realtà del sociale che potrebbero aiutare

il Comune in questo senso come la ProTetto che da anni si batte non solo per trovare un rifugio ai senza fissa dimora, ma cerca di fare il possibile per trovargli un lavoro e reinserirsi nella società con le proprie forze.

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