Il capogruppo milanese Marco Bove lascia Ncd e sbatte la porta, le voci di scissioni si moltiplicano.
Marzio Ferrario, lei è assessore provinciale, che succede nel vostro partito?
«Marco è arrivato a evidenziare una condizione di disagio in tutta un'area (non riconducibile a Cl) che ha un percorso consolidato e guarda a valori e ideali di centrodestra. Un'area non del tutto in linea con le posizioni del partito».
Su cosa non siete d'accordo?
«Basti citare il totale fallimento di Mare Nostrum, non per colpa del ministro Alfano, e la riforma che ha ucciso istituzioni secolari come la provincia».
Ma la vostra area si distingue anche sulla laicità?
«Diciamo che abbiamo un approccio non condizionato, non ideologico, su famiglia e diritti. Valutiamo caso per caso».
Sono solo questioni nazionali quelle che vi distinguono?
«No, possiamo citare la totale condizione di insicurezza di Milano, guardiamo per esempio il degrado della Centrale».
Ma a Milano Ncd sta all'opposizione. O no?
«Non si può fare da stampella al governo a Roma e l'opposizione a Milano».
Ma quanti siete? Quanti condividono questa posizione?
«Siamo 8mila ( sorride , ndr)»
Corrisponde al numero delle preferenze di Podestà alle
Europee. Il presidente della Provincia è d'accordo con lei?«Forse sarebbe meglio dire che io sono d'accordo con lui. E io mi sento di esprimere queste valutazioni nell'ambito di un confronto continuo fra tutti noi».
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