Si può fare un Natale classico e insieme anche un po' jazz. Ci voleva un personaggio come Alessandro Cerino dalle parti della sala di largo Mahler a Milano per accendere la «macchina dello swing», in questi giorni di festa. Con lui - strumentista, arrangiatore e compositore tra i più apprezzati - sarà un sabato, il prossimo, tra ritmi, famose arie e melodie natalizie, riviste e corrette all'insegna della tradizione e dei nuovi suoni e ancora, pezzi scritti appositamente con momenti solistici. In scena protagonisti insieme a lui, che ha alle spalle trentasei anni di musica attiva, i giovani de LaVerdi, i ragazzi delle Orchestre Kids e Junior, l'Osj che per l'occasione - il concerto titolato Christmas song (22 dicembre, all'Auditorium dalle ore 20 in poi) - festeggerà i dieci anni di vita. Sul palco la bacchetta dirigerà ben 92 strumentisti dagli 8 ai 20 anni. Va ricordato che per primo immaginò l'orchestra amatoriale il fondatore de LaVerdi, Vladimir Delman. Ma parliamo di oggi.
Cerino e i giovani in primo piano: un rapporto artistico venuto da lontano. «Già quando studiavo clarinetto da ragazzo - racconta - qualcuno mi domandò di fargli lezione». Come a dire «papà musicale», o come si dice adesso «tutor», si può diventare molto presto. Dopo esser stato docente in diversi momenti della carriera, Cerino si è reso costo che l'insegnamento, fare musica coi giovani era «una dimensione davvero gratificante». Tutto questo, chissà, un'eredità familiare. «In effetti ho iniziato con mio padre, Nicola - va indietro con la memoria e racconta -. Faceva il costruttore durante la guerra e c'erano gli alleati a Napoli; a livello amatoriale e a orecchio suonava il piano jazz e le canzoni americane classiche di quell'epoca». A casa le note andavano come il pane, diversi strumenti: dalla chitarra alla fisarmonica al vibrafono. «Chissà - ragiona - magari ora voglio far provare ai giovani strumentisti che incontro quello che ho provato io di positivo da ragazzino». E aggiunge: «Far scoprire il più possibile il mondo sonoro e le sue incredibili ricchezze. Per me è stata la stessa sensazione che può provare un bimbo quando gioca col lego, stupore e creatività». E adesso che bella la nuova proposta di Natale. Quasi un nuovo laboratorio.
Cerino, che qualche anno fa è finito sotto gli spot per un evento al Conservatorio di Milano con i ragazzi Rom («Que ora è» diventato film), a un certo punto è stato chiamato da Elisabetta Broggi, responsabile dell'Orchestra sinfonica junior, per realizzare il progetto in occasione delle celebrazioni Osj. «Un'orchestra con notevolissimi talenti, ragazzi molto più preparati rispetto a come potevamo essere noi una volta - considera - Ho cominciato a lavorare su questo concerto, a scrivere conoscendoli nel corso delle audizioni». Tra i risultati anche «momenti liberi, di ensemble che ho sparpagliato qua e là». Spazio e occasioni per tutti, le percussioni per dire una sezione: pagine preparate appositamente, vedi «Joy to the world» e «Jingle Bell Rock», nella sua introduzione. Come è stata preparata la scaletta è presto detto.
«Amo scegliere i brani più conosciuti - entra nelle partiture -. Da arrangiatore mi piace destrutturarli e poi strutturali in maniera diversa». Si andrà da «Santa Claus is Coming to Town» a «Scendesti dagli astri», passando per «Christmas Song» e «White Christmas», per anticipare alcuni. «Tra questi un pezzo per soli clarinetti - aggiunge - It Came Upon Clear Night». E altri ancora.
Gran finale con quesito: quali i nuovi piani
di Alessandro Cerino? «Voglio continuare a fare il compositore di musiche per film e voglio un'orchestra mia formata da cento ragazzi. Un'orchestra senza frontiere». C'è da giurarci, ce la farà. Buon ascolto e buon Natale!
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