Non solo novità. Il sapere sul conto di una città e la sua storia è costituito anche da letture datate, non per questo meno significative. Anzi. Spesso la loro ricchezza - benché consegnata agli archivi - mantiene una vitalità e una validità che supera gli anni e i decenni. Eppure è opinione diffusa che i testi introvabili vadano lasciati all'oblio o alla nostalgia da dove provengono ma le biblioteche, custodi indefessi di tesori inestimabili, svolgono per molti di questi volumi un servizio di prestito gratuito che può occupare l'intera durata delle nostre vacanze. E allora che cosa chiedere agli scaffali del preterito...
Un'idea per chi ama la narrativa al confine con il reportage giornalistico è Silenzio a Milano (La tartaruga, 1963) di Anna Maria Ortese che qui visse e, appunto, scrisse. Soprattutto nelle sue collaborazioni con alcuni quotidiani.
Un altro approdo puramente romanzesco è contenuto nella produzione di Giorgio Scerbanenco, morto prematuramente a soli 58 anni, ma autore di noir e gialli dai quali sono stati tratti film come Milano calibro 9 e La mala ordina, validi sia per uno spunto di lettura sia per sbirciare com'erano i film degli anni Settanta. Naturalmente, la narrativa annovera anche oggi nomi e talenti di primo piano, ma qui - lo ricordiamo - si fruga nel passato.
E allora, in tema di cinema e città, si retrocede di soli quattro anni, ma un panorama esauriente delle pellicole girate sotto la Madonnina si ricava da Milano si gira! edito da Gremese e ancora disponibile anche nelle librerie.
Perso alla vendita, ma non alla memoria è invece un volume di nostalgia come Così era Milano - Porta Ticinese di Bruno Pellegrino, parte di una
ricchissima collezione di argomenti riguardanti quartieri. Zone. Palazzi. Si va dai misteri del Castello ai bordelli perduti. Anche dagli schedari delle biblioteche, insomma, esce una città che si perde solo se la lasciamo là.SteG
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