L'Italia raccontata sulla sabbia Al Delfino la «sand art» di Eka

L'artista sul palco in un'emozionante performance

Pamela Dell'Orto

Il Duomo di Milano e il Palio di Siena. La Fontana di Trevi de «La Dolce Vita» e la Vespa di «Vacanze Romane». Per una volta a calcare il palcoscenico non sono gli attori ma l'Italia, con il suo immaginario e la sua storia, i suoi personaggi e i suoi simboli. Anche quelli pop come il Carosello e Topo Gigio, Raffaella Carrà e il Tuka Tuka. Intanto in Piazza San Pietro risuona la voce del Papa Buono che manda una carezza a tutti i bambini. Il tutto accompagnato dalle più belle canzoni che hanno fatto da colonna sonora nelle vite degli italiani. C'è questo e molto altro nello spettacolo di «sand art» di Erika Abelardo, in arte Eka, fino al 22 ottobre al Teatro Delfino (info e prenotazioni: 02 87281266, 333 5730340, o info@teatrodelfino.it). «Ho scritto Italia sulla sabbia» è uno spettacolo che emoziona, diverte e coinvolge lo spettatore, che così diventa protagonista. Una pièce diversa dal solito, che racconta la storia del Belpaese da un punto di vista inedito. La pittura con la sabbia (o arte di animazione con la sabbia) è una tecnica ancora poco nota: consiste nel manipolare dei granelli di sabbia e trasformarli in figure animate grazie a un particolare uso della luce. L'arte-sabbia è infatti «una tecnica illustrativa, che si attua attraverso la manipolazione dei granelli di sabbia in condizione di controluce, su di un piano luminoso», spiega Eka. Usando solo le dita e i palmi delle mani, le immagini forgiate dall'artista sono proiettate su un grande schermo, così da permettere allo spettatore di vederle durante la loro realizzazione in tempo reale in un'atmosfera suggestiva. Il bello è proprio questo: che tutte le immagino sono create al momento, dal vivo, per questo lo spettacolo suscita grandi emozioni. Mentre le mani di Eka modellano la sabbia seguendo la musica come se stessero danzando, in sala si respira poesia. Con pochi movimenti delle dita, l'artista crea un'immagine, ma solo per un momento. Una volta pronta, Eka la cancella e ne forgia una nuova: le immagini di sabbia sono opere d'arte fluttuanti, così come appaiono, svaniscono.

Le illustrazioni sono trasformate di continuo in nuove forme: tutto si crea e si distrugge sul palcoscenico del Teatro Delfino. La sabbia si anima creando storie, fiabe, racconti magici. E ogni storia rimane solo nella memoria dello spettatore.

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