Prima di darsi fuoco in mezzo alla strada e mettere fine, con quel gesto estremo, a un disagio che gli aveva scavato dentro una voragine senza fine, ha usato una bomboletta spray per scrivere sul muro «Questo volete?». L'ultimo messaggio, quasi un grido di dolore, di disperazione, quello di Celestino Di Lalla. Ieri alle 5 il corpo di questo pensionato 72enne era già ridotto a una torcia umana, impossibile da riconoscere se non grazie all'aiuto della moglie e delle figlie che, al momento della tragedia, dormivano tranquille e ignare di tutto a due passi da lì, nella villa di quella strada privata, via Leone Tolstoj, a Limbiate.
Nessuno aveva capito, nemmeno immaginato, quanto fosse diventata prioritaria per Di Lalla - ex operaio nel settore dell'idraulica e dell'edilizia - una vicenda tortuosa di disaccordi, un tira e molla che durava da almeno due anni, riguardante i lavori di cedimento del manto stradale e delle fognature di via Tolstoj. Una strada lungo la quale ci sono anche due condomini nei quali i residenti non riuscivano a mettersi d'accordo con il pensionato su come ripartire le spese in base alle quote in millesimi. Proprio qualche giorno fa il 72enne aveva incontrato l'amministratore dei condomini proprio per chiarire che non voleva pagare molto di più di quanto non gli spettasse, ma anche in quell'occasione non si era arrivati a un dunque.
Tutto ciò non aveva fatto che potuto aggravare la tensione che già regnava tra i residenti. E sicuramente anche il disagio inespresso covato in silenzio da Di Lalla era cresciuto , seppur silente, a dismisura.
Intervenuti sul posto e dopo aver raccolto varie testimonianze, i carabinieri della compagnia di Desio parlano del pensionato come di un uomo gentile e disponibile, in perfette condizioni di salute e che mai e poi mai aveva dato segno di disagi psichici. Seppur alteratosi più volte per quella questione tra vicini, infatti, certamente non aveva perso il sonno.
La sera prima di togliersi la vita, però, l'uomo - come hanno spiegato la moglie, sua coetanea e le due figlie, che abitano anch'esse nella villa della strada privata - aveva espresso una certa inquietudine e si era poi agitato per tutta la notte. La mattina seguente, ieri, senza che nessuno se ne accorgesse, Celestino Di Lalla si è alzato di buon'ora. Aveva preso una decisione drammatica: cospargersi il corpo di benzina in strada per esprimere in tutta la sua intensità, quel disagio che evidentemente non lo faceva più vivere.
Quando il suo corpo ha preso fuoco l'uomo non si è mosso, non ha urlato. Solo una testimone ha spiegato ai carabinieri di aver sentito un lamento lontano.
A spegnere le fiamme quando ormai per Di Lalla non c'era più nulla da fare è stato un uomo che stava andando la lavoro e che, davanti a quella scena terribile, è corso verso la sua azienda per prendere un estintore.
Ora quel che resta del pensionato si trova all'istituto di medicina legale di via Ponzio, a Milano, per essere sottoposto all'esame autoptico.
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