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Locali comunali occupati all’Isola Due denunce e l’assessore tratta

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Fervono i lavori all’Immobiliare Palazzo Marino. Mentre il sindaco è intento a macinare chilometri di asfalto per mappare Milano alla ricerca di spazi vuoti da assegnare ad associazioni culturali (tradotto: Macao), l’assessore al Lavoro Cristina Tajani tratta «per trovare una soluzione condivisa» per gli occupanti abusivi di via Confalonieri, all’Isola. Alla segnalazione di un cittadino, che chiedeva all’assessore al Demanio Lucia Castellano, «se il Comune intende fare qualcosa per l’occupazione abusiva di una parte di un edificio comunale... è possibile lasciare questa gente commettere abusi e illegalità impunemente??», l’assessore al Lavoro Cristina Tajani l’11 aprile risponde: «siamo al corrente dell’occupazione dal giorno in cui è stata fatta». «Abbiamo fin da subito effettuato dei sopralluoghi e tempestivamente informato tutti gli assessori e i settori dell’amministrazione coinvolti. Abbiamo fatto denuncia penale all’autorità - spiega ancora la Tajani - infine, trattandosi di una situazione delicata stiamo lavorando alacremente ad una soluzione condivisa con tutti gli attori coinvolti».
Una risposta alquanto inquietante, tanto che il consigliere comunale del PdL Fabrizio De Pasquale ha depositato un’interrogazione urgente all’assessore Castellano in proposito: «Tale risposta desta inquietudine perché attesta - si legge nel documento - ancora una volta, la tendenza di questa amministrazione a fare concessioni a coloro che praticano illegalità ed occupazioni abusive».
Nella stessa via dell’ex Stecca per intenderci, il 2 marzo il collettivo Off Topic, la rete San Precario, il Comitato No Expo di stanza al centro sociale Fornace di Rho, e gli «Autoconvocati» hanno occupato, «liberato» nel loro gergo, i 150 metri quadri di proprietà comunale nella palazzina di via Confalonieri 3. Questa la breve storia del centro sociale Piano Terra «un nuovo spazio liberato, aperto, vivo» dove si organizzano laboratori, convegni, come quello in programma giovedì - il corso di formazione sui media sociali per movimenti, ovvero come navigare anonimamente - attività di sostegno al Macao, mostre. Inutile dirlo: l’autofinanziamento si fa con il bar abusivo Caffè Malatesta dove si possono degustare aperitivi, birre e trascorrere serata in compagnia. Il progetto di Piano Terra? Qui non si parla di arte, laboratori culturali e spazi creativi, l’obiettivo è «aprire un Punto San Precario, sportello legale e agenzia di conflitto per sostenere e diffondere il punto di vista precario, per la costruzione dal basso delle mobilitazioni» e diventare un «luogo di raccolta per il quartiere». In sostanza «aprire un luogo di partecipazione, elaborazione critica e conflitto nel cuore della città vetrina».
Uno spazio che in passato è stato oggetto di assegnazione ad associazioni senza fini lucro e così potrebbe essere anche oggi. «Questo spazio potrebbe essere assegnato, tramite bandi ad associazioni, culturali e giovanili, circoli, onlus e enti di volontariato - osserva De Pasquale -. Invece sono stati occupati abusivamente da oltre 70 giorni, senza che il Comune sia ancora intervenuto». Così la prepotenza di pochi fa sì che vengano privati di spazi, chi li ha chiesto legittimamente e magari li sta aspettando da anni.

Non solo, in alternativa Palazzo Marino potrebbe affittarli e metterli a reddito, per questo De Pasquale a breve scriverà alla Corte dei Conti per denunciare il Comune: «Ogni giorno di occupazione abusiva produce per il Comune un mancato introito, che configura un danno erariale commesso da parte di chi ha la responsabilità della gestione del demanio comunale. L’occupazione, inoltre, determina anche danni materiali dovuti alle attività non convenzionali che si svolgono all’interno dei locali ed alla mancata manutenzione e vigilanza».

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