Lorenteggio, occupante abusivo pesta e minaccia l'inquilino di una casa Aler

La vittima dell'aggressione, un 53enne che da anni vive in un alloggio popolare, si era lamentato dei troppi rumori che gli occupanti avevano fatto entrando nello stabile: "Ora vivo nella paura e temo per la mia incolumità"

Lorenteggio, occupante abusivo pesta e minaccia l'inquilino di una casa Aler

È stato picchiato selvaggiamente da un occupante che, nella collutazione, gli ha anche fratturato il naso. È accaduto a Milano, in zona Lorenteggio, in una palazzina Aler. Lui è un uomo di 53 anni che da tempo vive in un bilocale dei caseggiati popolari, al civico 183. Chi l'ha aggredito è un abusivo. "Ora vivo nella paura, temo per la mia incolumità", ha raccontato a Il Giorno l'uomo che, impaurito, probabilmente lascerà il suo appartamento: "Chiederò un cambio di alloggio a malincuore, perché non vorrei lasciare la casa che ho rimesso a nuovo con tanti sacrifici nell'arco di 12 anni".

Il fatto

L'aggressione è avvenuta nei giorni scorsi, perché tra i palazzi vuoti in attesa delle demolizioni e altri pieni di alloggi sfitti, chi vuole occupare le case ha piena possibilità di farlo. Il 53enne, che dopo il pestaggio è finito in ospedale, rimediando una progonosi di 45 giorni, ha raccontato com'è iniziato tutto: "La notte tra martedì e mercoledì non riuscivo a dormire perché sentivo dei rumori fortissimi, dovuti a un'occupazione in corso in un'altra scala. Al mattino ho visto una donna all'ingresso della palazzina interessata, senza più la porta, mi sono avvicinato e le ho fatto pressente che la notte non avevo chiuso occhio a causa dei rumori. Pensavo fosse finita lì".

L'aggressione

La situazione, però, è precipitata intorno alle 16, al rientro dal lavoro, quando si è fermato a parlare con la custode dell'edificio dell'occupazione e ha visto che nel cortile c'era un uomo dalla "corporatura robusta" che parlava al telefono e che lo stava cercando. Alla domanda se stesse cercando proprio lui e perché, l'uomo gli avrebbe risposto di sì e gli avrebbe detto: "Sì, ce l'ho con te, sbirro. Mia moglie è incinta". Dopo qualche insulto, lo avrebbe spinto contro la cancellata, sferrandogli prima un pugno al volto e poi diversi calci. A dargli una mano solo la custode e il compagno del 53enne.

Le minacce (di morte)

Secondo quanto riportato dal quotidiano, dopo il pestaggio, l'occupante avrebbe fatto sapere all'uomo di possedere una pistola e lo avrebbe minacciato di morte. Prima dell'arrivo dell'ambulanza, il 53enne si è rifugiato in portineria, prima di essere trasportato all'ospedale San Carlo.

Il giorno seguente l'aggressione, il 53enne avrebbe sporto denuncia per lesioni gravi al commissariato Lorenteggio. Le intimidazioni, però, sono proseguite anche in queste ore. Intanto, però, l'alloggio occupato è stato liberato.

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