Milano, FdI pulisce la statua di Montanelli imbrattata dai vandali

Il gruppo giovanile di Fratelli d'Italia si organizza per ripulire la statua imbrattata del giornalista, in attesa dell'intervento del Comune. "Questo gesto vigliacco è inaccettabile e abbiamo voluto dirlo contribuendo a cancellarne le tracce", ha dichiarato il presidente milanese di Gioventù Nazionale Francesco Rocca

Milano, FdI pulisce la statua di Montanelli imbrattata dai vandali

Vergognoso lo sfregio nei confronti della statua di Indro Montanelli, vandalizzata nella notte di sabato da un gruppo di oppositori che hanno deciso di entrare in azione dopo giorni di accese polemiche. Il contenuto di almeno quattro barattoli di vernice rossa è stato gettato sul monumento posto a ricordo del giornalista originario di Fucecchio. Oltre a ciò, i responsabili hanno anche lasciato un messaggio inequivocabile sul basamento al di sotto della scultura: "Razzista, stupratore".

Il forte astio di questi giorni non accenna a diminuire, ed è stato alimentato proprio da coloro che invece dicono di combattere l'odio e l'intolleranza. Gli autori della barbarie non sono ancora stati identificati, ma quanto accaduto ai Giardini Montanelli di Milano ha provocato una profonda ferita.

In seguito alla vicenda non sono mancate le reazioni degli appartenenti alla classe politica. Furiosa la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che sulla propria pagina Facebook ha duramente dichiarato: "La statua dedicata a Indro Montanelli imbrattata da analfabeti radical chic con la scusa della lotta al razzismo. Signore e signori, ecco a voi i nuovi talebani. Ecco a voi la civiltà del politicamente corretto".

Proprio Fratelli d'Italia ha voluto dare un forte segnale in risposta all'atto vandalico commesso nei confronti del monumento dedicato al giornalista, e stamani una delegazione del suo movimento giovanile Gioventù Nazionale ha raggiunto i giardini pubblici di via Palestro per ripulire personalmente la statua. "Siamo qui per un gesto simbolico, abbiamo iniziato a pulire la statua con del solvente ma naturalmente ci aspettiamo che le strutture comunali completino il lavoro", ha spiegato il presidente milanese di Gioventù Nazionale Francesco Rocca. "Questo gesto vigliacco è inaccettabile e abbiamo voluto dirlo contribuendo a cancellarne le tracce".

Insieme ai giovani di Fratelli d'Italia, anche l'europarlamentare FdI Carlo Fidanza: "Questo è un gesto vile. La storia, la memoria, la cultura e la civiltà di una nazione non si possono cancellare. Ci aspettiamo che la sinistra che governa Milano prenda con forza le distanze da questa campagna di odio lanciata da alcune associazioni nei giorni scorsi e che ha offerto terreno fertile a questi teppisti rossi", ha dichiarato.

Il Comune di Milano ha in ogni caso garantito che entro la giornata di domani il monumento a Indro Montanelli sarà completamente ripulito. Poche ore fa, intanto, il movimento dei Sentinelli, che giorni fa aveva chiesto al sindaco Sala di rimuovere la statua dall'area verde perché offensiva, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook per prendere le distanze da quanto accaduto. "Avessimo la coda di paglia, scriveremmo un pippotto per raccontare la nostra storia, il nostro modo di fare politica rappresentato da 5 anni che sono lì a dimostrare chi siamo, cosa siamo, come agiamo. Invece ci limitiamo a scrivere che la nostra proposta civile, fatta in settimana alla luce del sole proprio per permettere una discussione pubblica, non contemplava altro", scrivono gli attivisti.

"Piuttosto la violenza verbale fatta dal pensiero unico mainstream che ci ha voluto in modo caricaturale descrivere come dei talebani, ha portato il dibattito su un livello volutamente distorto. Non ci viene in mente un altro Paese che si definisce democratico e civile, insorgere così compattamente quando si mette in discussione il suo diritto alla misoginia. Ci fosse mai stata questa indignazione di massa sulla quotidiana strage nel mar Mediterraneo che affoga il futuro di donne, uomini, bambini, bambine.

Noi la lettera mandata a Sindaco e Consiglio Comunale la rifaremmo anche ora. Perché non c'è nessuna violenza nell'esprimere il proprio pensiero in modo trasparente. Quel parco di Milano deve liberarsi di un nome che non fa onore alla nostra città", concludono.

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