Claudia Bordoni, 36 anni, era morta il 28 aprile del 2016 alla clinica Mangiagalli di Milano, in seguito a un’emorragia. La donna, manager finanziario, era incinta al sesto mese di gravidanza di due gemelle, grazie alla procreazione assistita. Oggi la ginecologa e l’ostetrica, che erano finite sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio colposo, sono state assolte. La sentenza è stata emessa dal giudice Vincenza Papagno della quinta sezione del Tribunale di Milano. Il pubblico ministero Maura Ripamonti, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto l’assoluzione per entrambe le imputate.
Nel marzo dello scorso anno la clinica Mangiagalli, il marito della Bordoni e i genitori della donna avevano raggiunto un accordo economico, in funzione del quale questi avevano rinunciato a comparire come parte civile. Dal processo era quindi anche uscito il Policlinico Mangiagalli, citato come responsabile civile. Alessandro Pistochini, legale delle due donne, ha detto, subito dopo la lettura della decisione, che si tratta di una“sentenza giusta, corretta ed equilibrata che coglie il senso di questa storia che non meritava un rimprovero penale”.
Morta alla Mangiagalli di Milano per forte emorragia
La Bordoni, originaria di Grosio, era stata ricoverata al San Raffaele per complicazioni nel corso della gravidanza, alla 24esima settimana di gravidanza. Qualche giorno dopo essere stata dimessa, il 26 aprile si era recata al pronto soccorso della clinica Mangiagalli. Ricoverata il giorno seguente nel Dipartimento materno-infantile, il 28 aprile era morta, nonostante il parto cesareo effettuato d’urgenza dai medici, in seguito a una forte emorragia interna, come aveva confermato l’autopsia sul corpo della 36enne. Con lei erano decedute anche le due bambine che portava in grembo. Il padre della Bordoni aveva quindi presentato un esposto alla magistratura, al fine di avere risposte chiare riguardo alla morte della figlia e delle nipotine.
Il Policlinico di Milano aveva aperto un’inchiesta interna per capire cosa fosse accaduto. In un comunicato la struttura ospedaliera aveva anche detto di essere vicino“alla famiglia in questo momento di gravissima perdita, così come siamo accanto alla nostra squadra di esperti per dare loro tutto il nostro appoggio”. Ribadendo anche la piena fiducia nel lavoro dei suoi medici e ostetrici. Il gup aveva deciso di prosciogliere dall’accusa una seconda ostetrica imputata, in quanto aveva avuto un ruolo marginale nella vicenda.
Adesso, dopo quasi 4 anni dalla tragedia, la ginecologa e l’ostetrica della clinica Mangiagalli di Milano sono state assolte dopo essere state imputate con l’accusa di omicidio colposo. Le motivazioni dell’assoluzione sono state depositate entro 90 giorni.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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