Fu stuprata al Parco Nord di Milano il 30 agosto dello scorso anno da un extracomunitario, ma per quella violenza nessuno pagherà, a meno di improvvise svolte nelle indagini
È stata la procura della Repubblica a chiedere l’archiviazione, dato che dal momento della denuncia ad oggi non sono emersi elementi utili a individuare un colpevole. Inutile, purtroppo, anche la verifica del Dna, che non ha permesso di trovare riscontri tra quelli archiviati nella banca dati delle forze dell’ordine.
La vittima, un’81enne, era stata aggredita e violentata intorno alle 6 del mattino, quando aveva raggiunto l’area verde per fare jogging. Completamente sotto choc, tornò a casa, si disinfettò e si fece una doccia, per tentare di lavare via anche quel ricordo terribile, ma aumentando così il rischio di eliminare elementi che sarebbero potuti essere utili alle successive indagini. Frastornata da tutto ciò che le era successo, la donna, volontaria in ospedale, riprese la sua routine quotidiana fino a che non decise di confidarsi con un’infermiera.
Dal pronto soccorso del Niguarda, l’81enne fu trasferita al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, dove si occuparono di effettuare dei prelievi di materiale biologico con la speranza di trovare tracce per risalire all’identità dell’aggressore. Purtroppo non sono arrivati risultati incoraggianti a riguardo, neppure se accompagnati alla descrizione fisica dell’extracomunitario fornita dalla donna.
Non ci sono state, purtroppo, neppure possibilità di fare affidamento su immagini riprese da videocamere di sorveglianza.Per tutti questi motivi arriva l’archiviazione, per un caso di barbarie che avrebbe meritato ben altra conclusione.
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