Sostenere e aiutare la relazione fraterna attraverso degli interventi specifici che aiutino i ragazzi neurotipici a non vivere il fratello o la sorella con Sindrome di Asperger come un peso o un “diverso”, ma come una risorsa inesauribile di sorprese e di complicità nell’ambito della famiglia. È l’obbiettivo del progetto Mio Fratello è Aspe_ciale lanciato da Asa Italia con il contributo dell’associazione Insieme per i Bambini e il patrocinio di Regione Lombardia.
Gli interventi prevedono uno spazio per accogliere tutti i dubbi, le emozioni, i vissuti e le preoccupazioni in un’ottica di promozione del benessere degli Aspie e delle loro famiglie e di prevenzione del disagio. Saranno di volta in volta affrontate le dinamiche di comunicazione della diagnosi ai fratelli e alle sorelle dei bambini per entrare poi nel vivo delle relazioni intra ed extra familiari. Il progetto verrà raccontato da un fumetto realizzato da una ragazza con Sindrome di Asperger, offrendo così un ulteriore veicolo per per conoscere in modo semplice, accessibile e coinvolgente la Sindrome.
“Aiutiamo le famiglie attraverso la formazione di professionisti sulla Sindrome di Asperger. Questa volta abbiamo voluto un progetto che entrasse direttamente nel cuore delle relazioni famigliari che ruotano intorno al ragazzo - spiega Milena Polidoro, presidente di Asa Italia -. Porremo particolare attenzione ai fratelli e alle sorelle degli Aspie e alle problematiche che normalmente incontrano i genitori a trovare un equilibrio di tempi, energie e dinamiche affettive tra i due o più figli, mentre sono completamente assorbiti dalle tante difficoltà legate al vissuto quotidiano della Sindrome”.
Il punto di partenza del progetto è l’importanza di intervenire non solo sull’individuo Asperger, ma sull’intero nucleo familiare, che inevitabilmente viene condizionato nelle dinamiche e nelle relazioni intra ed extra familiari, con il rischio di una chiusura della famiglia nei confronti del mondo esterno.
Uno dei momenti più critici è cquello della diagnosi, nel quale l’intero nucleo familiare si trova a dover ridefinire i propri ruoli e le proprie aspettative verso il futuro. Nella maggior parte dei casi l’attenzione viene riservata ai genitori e non ai fratelli. È importante, invece, sottolineare come i bambini risultino essere particolarmente vulnerabili: queste difficoltà li portano in molti casi a vivere un forte vissuto di colpa e di vergogna verso i propri genitori. In altri casi i bambini più grandi riescono ad individuare nel fratello la causa dei cambiamenti in atto e questo porta ad un rapporto conflittuale.
Destinatari diretti del progetto - coordinato dal team di Asa, supervisionato neuropsichiatra infantile Cristina Motta - sono i fratelli e sorelle di bambini Asperger di età compresa tra i 8 e i 13 anni. Dopo una prima fase di presentazione del progetto alle famiglie per valutare le loro aspettative e bisogni, il team di operatori studierà le attività di laboratorio per dare risposte concrete e, contestualmente, sarà utilizzato il fumetto dedicato ai ragazzi per presentare in maniera adeguata a loro la Sindrome di Asperger e dare risposte ai loro dubbi. Verrà fornito uno spazio protetto dove dar voce al vissuto emotivo, accogliendo i loro bisogni.
I bambini potranno comunicare le emozioni attraverso diversi strumenti creativi e tecniche che aiutino ad elaborare e a definire con maggior chiarezza il loro ruolo all’interno della famiglia e a comprendere meglio cosa significhi avere un fratello con la sindrome. Il training prevede uno spazio in cui aiutare i fratelli a comunicare, imparando a comprendere il mondo l’uno dell’altro.
Il corso prevede incontri settimanali dall’8 ottobre al 3 dicembre 2018. Accompagnati dalla dottoressa Marya Procchio e dalla dottoressa Laura Radaelli, i bambini e i ragazzi potranno condividere con i coetanei emozioni e sentimenti, difficoltà e risorse di una vita con un fratello “Aspe-ciale”, imparando anche modi per giocare, comunicare e relazionarsi con lui.
Mio fratello è Aspe_ciale sarà anche oggetto di una tesi di laurea seguita dalla professoressa Paola Di Blasio, ordinario di Psicologia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente del comitato scientifico di Asa.
Informazioni: 02 57968307 - info@asaitalia.it
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