La moda batte il maltempo Per Kate Moss sono in 4mila

La top model inglese e Cara Delevingne arrivano in città Folla di fan in corso Vittorio Emanuele sotto la pioggia

Piove e tira vento ma la moda è la moda, e c'è chi per vedere da vicino Kate Moss e Cara Delevingne è arrivato alle 4 del mattino. Siamo in Corso Vittorio Emanuele, e per raggiungere il nuovo mega store Mango ci vuole almeno mezz'ora: il passaggio è bloccato da 4mila ragazzi in delirio. Con o senza ombrello, mezzi fradici, c'è chi si è portato uno striscione, chi improvvisa un coro da concerto rock, chi urla, chi piange. Scene di ordinaria follia da fashion week milanese. Kate e Cara, icone fashion di due generazioni (40 anni e qualcosa la prima, 20 e qualcosa la seconda), nuove testimonial di Mango, arrivano con mezz'ora di ritardo (causa diluvio), non parlano con nessuno, non concedono interviste (solo esclusive blindatissime).

Giacchino e pantalone nero, in formissima, Kate saluta tutti, giacca kaki e gambe in vista, Cara si fa un selfie (li fa continuamente) facendo una giravolta, le fan urlano come le grupie e la folla si smaltisce solo dopo pranzo. Stesso entusiasmo altro pubblico, altra location. Siamo all'East End di via Mecenate alla sfilata di Philipp Plein, ore 21. Gli ospiti (fra gli altri Niccolò Icardi e Danilo Gallinari) vanno in visibilio quando sul palco si materializza Curtney Love accompagnata da una band di robot. Jeans strappato, giacca da biker e scarpa maschile tempestata di pietre, l'ex moglie di Kurt Cobain canta il suo cavallo di battaglia, «Celebrity Skin», e la platea si scalda. Prima del party, sale in passerella una collezione punk-rock, le modelle che sfilano fra i robot, fra loro anche le top Hailey Baldwin e Bella Hadid. Fra i due appuntamenti, nella prima giornata di Milano Moda Donna, le soprese non sono certo mancate.

Nella sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, il piccolo colpo di scena arriva prima della sfilata di Genny, quando le attrici Margaret Madè e Monet Mazur salutano gli ospiti, poi parte la proiezione di un corto sul tema della responsabilità sociale. Svelando che i tessuti prodotti dai marchi low cost sono dannosi per la salute, la stilista Sara Cavazza Facchini lancia una «etichetta dei valori» (sarà su tutti i suoi capi a partire dalla prossima primavera) e fa sfilare abiti ispirati all'Art Deco. Fra gli ospiti la moglie dello sceicco del Kuwait. Di sostenibilità si parla anche da Liborio, ex braccio destro di Gianfranco Ferré, che al posto della tradizionale sfilata ha proiettato un cortometraggio con la performer, cantante e modella inglese Polly Fey che, in un paesaggio apocalittico, interpreta 25 capi punk couture della nuova collezione, tutti realizzati con materiali di recupero. Come quelli utilizzati da Carmina Campus, la griffe di Ilaria Venturini Fendi, che dopo un «lunch» da 10 Corso Como lancia una collezione di borse in collaborazione con Vibram fatte con materiali di recupero come i fogli di gomma di scarto.

La sfilata di Simonetta Ravizza inaugura la grande sala del The Mall alla Diamond Tower, grattacielo-simbolo della nuova Milano. In passerella tanta pelle, colori e dettagli in pelliccia, ma il pezzo forte è la vestaglia- pelliccia.

Dalla Milano del futuro a quella del passato: Gucci recupera gli spazi dell'ex dogana di via Valtellina, dove sfilano gli anni 70 secondo Alessandro Michele, il nuovo stilista. Nel parterre la superchic Charlotte Casiraghi con un nuovo look: il suo taglio di capelli (un caschetto alle spalle) farà proseliti.

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