Di Montigny o Racca, domani l'investitura

È il giorno della verità per il centrodestra. E la Lega conferma il civico

Di Montigny o Racca, domani l'investitura

È il giorno della verità per il centrodestra, che oggi dovrebbe finalmente designare il candidato sindaco. Una scelta a lungo meditata, quella dello sfidante di Beppe Sala, una designazione rinviata soprattutto per l'esigenza di «compatibilità» con le scelte compiute in altre città. Ma adesso le altre caselle sono state tutte riempite, e quindi anche per Milano dovrebbe arrivare finalmente la «fumata bianca».

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha promesso che al vertice dei leader del centrodestra si troverà la quadra anche su quest'ultima casella rimasta vacante nel risiko delle amministrative. Dopo che Fdi ha avuto soddisfazione a Roma, e Forza Italia in altre realtà territoriali, a Milano l'ultima parola spetterà al leader leghista. Toccherà a lui decidere. Sentiti gli alleati, ma tocca a lui. E sul tavolo restano i nomi di Oscar di Montigny - manager di Banca Mediolanum e genero di Ennio Doris - Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia,

Fabio Minoli, manager, e Maurizio Dallocchio, professore della Bocconi di Milano. Nei «gossip» si parla anche di un «mister X» a cui ormai pochi credono. In ultima analisi, esiste ancora la possibilità di un impegno di diretto di Maurizio Lupi. è l'unico nome politico rimasto in corsa, quello dell'ex assessore comunale, un tempo esponente di Forza Italia e oggi leader di «Noi con l'Italia». Ma l'ipotesi di una sua investitura, per quanto confortata da sondaggi incoraggianti, è considerata poco probabile per l'indirizzo generale della coalizione, che ha annunciato di voler puntare su un profilo civico. «Sarà un civico, assolutamente» ha confermato nei giorni scorsi il commissario leghista Stefano Bolognini, braccio destro di Salvini in città - «è dall'anno scorso che lo diciamo». Per Bolognini, dunque, Lupi «farà parte della squadra», una squadra politica che «ha tanti nomi straordinari nel centrodestra: Matteo Salvini, Alessandro Morelli, Maurizio Lupi, Riccardo De Corato, Ignazio La Russa, Daniela Santanchè e mi ci metto anche io, ma Milano - ha spiegato - è la città forse più laica rispetto alla politica, dove la società civile è in grado di esprimersi in maniera straordinaria, in alcuni casi anche senza la politica». E si parla di un ticket con Gabriele Albertini.

Ma per il sindaco, la scelta pare limitata alla rosa civica in cui al momento paiono emergere i nomi di Racca e di Montigny. «Non si accettano mai incarichi se non si è certi di poterli assolvere al meglio e nell'interesse di tutti - ha scritto ieri evocando questo nuovo impegno - Ormai è chiaro in questi giorni sono stato catapultato in una nuova dimensione che mi sta facendo porre molti interrogativi di natura personale e professionale per capire se questo invito, di cui sono onorato, sia obiettivamente sostenibile per la mia vita o meno.

Ciò non toglie che il tempo sia maturo per assumersi impegni anche di altra natura; credo infatti che questo sia il tempo della responsabilità civica che ogni individuo debba assumersi. Anche per questo mi sono di grande supporto i numerosi messaggi che stanno arrivando da tante persone».

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