Il Museo della Scienza diventa un ambulatorio

Il direttore: "È normale che i luoghi di cultura si trasformino in luoghi di salute"

Il Museo della Scienza diventa un ambulatorio

Arrivano prima delle 8 di mattina e si mettono in fila in via Olona davanti al 6. Sono gli insegnanti convocati per ricevere la prima dose del vaccino Astrazeneca. Persone come Gloria Giuliano, docente di lettere dell'Istituto Carlo Porta, tra le prime a vaccinarsi: «E' andato tutto bene racconta è anche la prenotazione è stata persino più rapida di quanto mi aspettassi». Qualcuno è spaventato come Maria, supplente e insegnante della Cattolica che ha dovuto di recente rinunciare a un incarico per seguire i figli in didattica a distanza: «Sono molto tesa» confessa nonostante non ci siano pericoli nel vaccinarsi.

Nel complesso la macchina messa in piedi dal gruppo Multimedica e Museo della scienza e della tecnologia funziona come un orologio svizzero: gli insegnanti entrano, compilano i moduli per la privacy e per il consenso informato, poi passano al primo colloquio con un medico. Se non ci sono motivi di rischio ricevono un cartellino verde, se il dottore reputa di dover essere più cauto gliene consegna uno rosso: l'unica differenza è che i primi aspetteranno 15 minuti dopo la puntura, mentre i secondi 30. Multimedica ha messo a disposizione un presidio di 16 persone tra medici e infermieri che sono in grado di vaccinare almeno 500 persone al giorno.

Professionisti come Davide Passalunghi, cardiochirurgo di 44 anni, che dopo molti turni in terapia intensiva si dedica anche ai vaccini: «Nel mio piccolo sto cercando di mettermi a disposizione di questa causa sociale» spiega tra una visita e l'altra. Il museo invece ha messo a disposizione gli spazi di via Olona come già successo per i vaccini antinfluenzali: dopo le 13.000 dosi di vaccino antinfluenzale erogate tra novembre e dicembre all'interno della Sala Biancamano del Museo ora è il momento della lotta al Covid. «E' normale che il museo sia a disposizione del territorio spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale - Scienza e Tecnologia - L'errore originario del marxismo è pensare che ci sia un determinismo nell'organizzazione della società». Invece con spirito di adattamento, i luoghi della cultura diventano anche luoghi della salute fisica.

C'è qualche assente tra i convocati dall'Ats di riferimento, ma sono numeri piccoli. Nel primo pomeriggio su 240 chiamati, ne mancavano solo 12. Ma è quasi inevitabile: l'sms che assegna l'orario e il luogo dell'appuntamento non è discutibile, spiegano dall'organizzazione. Quindi se uno ha la febbre, gli si rompe la macchina o un altro problema contingente, non può agevolmente cambiare orario.

Per ovviare al problema per ora si è pensato all'over booking: vengono cioè chiamate più persone di quante dovrebbero essere vaccinate nel giorno dato. Nel complesso la macchina organizzativa funziona e potrebbe essere presto allargata ad altre categorie dopo gli insegnanti: per ora tutta l'agenda di tutta la settimana del nuovo centro vaccinale è piena.

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