Il Natale della Milano chic? È in casa e colorato di rosso

La stilista, l'imprenditrice, la giornalista, la designer e la pr Cinque donne di classe raccontano la loro giornata di festa

Pamela Dell'OrtoRosso, rosso e ancora rosso. Anche se per il Natale in casa gli esperti quest'anno consigliano il tubino nero, a Milano le signore più chic non hanno dubbi. Il vestito deve essere rosso, come il rossetto, le candele, gli addobbi e parte della tavola, tutti dettagli fondamentali. C'è chi ci mette un giorno a preparare le portate, chi impiega settimane per scrivere i biglietti, chi utilizza sempre gli stessi addobbi, chi si tramanda le ricette di generazione in generazione. Ognuna ha il suo Natale e (come due milanesi su tre) ama passarlo in casa con tutta la famiglia. Abbiamo chiesto ad alcune milanesi doc (e d'adozione) come sarà il loro. LA STILISTALa vigilia di Natale lascia i suoi abiti haute couture in sartoria, si infila un grembiule e si mette ai fornelli. «Impiego tutto il pomeriggio del 24 per cucinare, poi a mezzanotte si corre alla messa», racconta Raffaella Curiel, che per il giorno di Natale raduna tutta la famiglia nella sua casa di Milano. «Il mio menù è ormai una tradizione: salmone affumicato, insalata russa con maionese fatta a mano, patè di vitello, trenette con vongole e bottarga e mondeghini di manzo per i bambini. Per dessert c'è il gelato alle castagne con pere caramellate». La tavola «la cambio ogni anno, e sarà bianca con un centrotavola, quella striscia centrale che si usava nel Medioevo piatti bianchi e verdi, un candelabro d'argento con candela rossa, decorazioni con mele e pigne rosse». Rosso anche il rossetto, e il maglione, abbinati a una gonna verde pino, calze, e scarpe con tacco alto, perché senza tacchi «non vivo». Tutto Curiel, naturalmente. Come il panettone artigianale. L'IMPRENDITRICEAnche Gabriella Magnoni Dompè non rinuncia mai al tacco, e avrà un vestito rosso, di Chiara Boni. «È la festa per eccellenza, impiego settimane a scrivere tutti i biglietti, impacchettare e spedire i regali. E lo passo rigorosamente a Milano perché ha senso solo passarlo in famiglia. Ogni anno il 24 sera apre le porte di casa sua a tutta la famiglia (allargata), allestisce due grandi tavoli, con tovaglie rosse o bianche damascate: quest'anno tocca al rosso. I piatti e i bicchieri sono della mamma e della nonna, utilizzo sempre gli stessi servizi alternandoli. In tavola non possono mancare i tagliolini, piatto preferito da mia figlia Rosiana, l'arrosto di vitello con crosta farcita con patè, una mia ricetta ereditata dalla mamma, e il panettone di Sant'Ambreus. E i regali si aprono dopo cena, e poi tutti alla messa di mezzanotte alla Basilica di Sant'Eufemia.LA DESIGNERAi piedi avrà un paio dei suoi bellissimi sandali Lotus, anche lei con tacco vertiginoso, per dare un tocco glam alla notte di Natale. Mentre il vestito sarà un abito-kimono floreale di Gucci. Per il resto vince la tradizione anche a casa di Paula Cademartori, designer italo-brasiliana conosciuta soprattutto per le sue borse che a Milano (ma non solo) sono diventate un must. In tavola, i colori protagonisti saranno l'immancabile rosso, il verde e il bianco del servizio di porcellana. E come centrotavola, un vaso vintage comprato a Londra con un bouquet di rose rosse e stelle di Natale. Al menù? Ci pensa Peck, ma l'arrosto di tacchino non può mancare. Come il panettone, di Marchesi. LA GIORNALISTAIl suo segreto è bere un calice d'acqua prima del vino: fa bene alla circolazione, perché si beve meno e si diluisce il vino, così si può godere il cenone e rimanere lucide, cosa che è richiesta alla padrona di casa. Per il pranzo di Natale Francesca Senette, esperta di corretta alimentazione, lascia i tacchi nel guardaroba e sfodera un paio di scarpette rosse rasoterra, ultra comode, abbinate a un bel vestito rosso di Missoni. Da 10 anni invita a casa tutta la famiglia, e ognuno porta il suo piato forte, così riesce a far incontrare i gusti di tutti: da quelli classici dei nonni ai suoi, filovegetariani. La chicca arriva a fine pasto con il panettone verticale, una degustazione di diversi panettoni, quello di Cucchi, quello del Caffè Pedrocchi, quello della Pinuccia di Arluno e uno commerciale: La gara consiste nell'esprimere giudizi, dare voti, e vedere quale vince.LA PRIl mio? E' un Natale patriottico: da sempre i colori rosso, bianco e verde sono predominanti. E amiamo passare il Natale a Milano e a casa per poter riunire tutta la famiglia, racconta la pr Maureen Salmona, che il 25 sarà in rosso Biagiotti e tacchi alti. La tavola? Tricolore: rosso (rubino) la tovaglia in fiandra, verde bottiglia i sottopiatti, crema (bordato oro) il servizio della nonna.

A pranzo non manca mai il pane con olive, uvetta, semi di zucca e semi di papavero di Princi, e il menù è a base di pesce: dalla catalana di scampi al salmone in crosta con maionese fatta in casa. Il panettone? Di Cova. Ma sempre accompagnato da una salsa al lampone.

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