Un odio covato in silenzio lo ha spinto a cercare la strage

Un uomo solo. E con difficoltà economiche tali da essere costretto a vivere sul suo Ford Transit rosso, tra coperte, pochi generi di conforto, abiti smessi e vecchi oggetti. Emerge, seppur lentamente e a fatica, il ritratto di Vittorio Tonini, il pensionato 73enne che venerdì sera ha tentato di uccidere a colpi di pistola Carmelo Costantino, 65 anni, titolare dell'autorimessa «Centauro» di via Salasco e un ispettore di polizia che cercava di calmarlo. Proprio per aver sparato per ben due volte al poliziotto, Tonini è stato colpito poi dai colleghi della questura schierati davanti al garage ed è morto più tardi. Le due pistole semiautomatiche che il 73enne aveva con sé, il numero esorbitante di proiettili nei numerosi caricatori che si era portato dietro e il fatto che avesse dato fuoco dentro il parcheggio al suo furgone - sul quale trasportava due bombole di gas pronte a esplodere con il calore sprigionato dalle fiamme - non lasciano dubbi sulla premeditazione dell'omicidio. «Quello è un uomo di m.... E merita di morire» aveva detto Tonini, riferendosi a Costantino, proprio all'ispettore di polizia che ha poi ferito. Come per giustificare il fatto di essere entrato come un folle in preda a un raptus nel garage del 65enne, averlo investito con il mezzo e poi ferito a colpi di pistola.
Ancora, infatti, non si conosce il movente che ha innescato la reazione infernale di Tonini. E anche quando Costantino riuscirà a parlare (ricoverato al San Paolo, la sua prognosi resta riservata e le sue condizioni stabili) non è detto, secondo gli investigatori, che riesca a fornire informazioni utili all'inchiesta o, più semplicemente, a comprendere la ragione della ferocia del pensionato 73enne.
La polizia, che ancora sta accertando chi fosse veramente il morto (non aveva un domicilio fisso da anni, non era sposato, e, al momento, non sono stati trovati parenti nel Leccese dove risulta, anche se solo formalmente, residente) ha scoperto che Tonini aveva litigato per ragioni di parcheggio con un giovane due mesi fa, proprio davanti al garage di via Salasco.

In quell'occasione forse Costantino intervenne per dare ragione al giovane? I due si erano rivisti successivamente o i loro rapporti si sono limitati a quell'episodio e tutto si è sovradimensionato solo nella testa di Tonini? Il mistero, per ora, resta tale.