«Bravata» è un termine che non può che minimizzare un vero e proprio assalto programmato nei minimi dettagli, quindi messo a segno con una violenza a dir poco sconvolgente soprattutto se si pensa a chi c'è dietro, ovvero dei «quasi» bambini. Un gesto punito in questi giorni con sei denunce - destinatari otto ragazzini tra i 15 e i 16 anni - ora accusati di furto e danneggiamento pluriaggravati, interruzione di pubblico servizio e sottrazione, occultamento o guasto di apparecchi a pubblica difesa da infortuni (un reato, quest'ultimo, che prevede pene oscillanti tra i due e i sette anni). La Procura dei minori ha ritenuto infatti molto grave quel che è accaduto la sera di Halloween dell'anno scorso. Quando, dopo aver rubato ben dodici estintori dai treni delle Ferrovie Nord in transito a Quarto Oggiaro, i vandali ne lanciarono uno in strada bloccando la linea dell'autobus 57, diretto al capolinea di via Concilio Vaticano II. Un altro fu utilizzato invece per oscurare il parabrezza. Così, mentre il conducente si accertava che l'unica, anziana passeggera potesse scendere e poi si allontanava giusto per non essere colpito, gli otto salirono sul bus con il volto nascosto dalle mascherine sanitarie e, come veri e propri balordi navigati, sparsero la schiuma e spaccarono i finestrini. Quindi, con i loro smartphone, si profusero nella realizzazione di filmati e foto dell'«impresa» per poi abbandonare tutti gli estintori tra il mezzo pubblico e l'asfalto.
Sul caso ha indagato in questi mesi la squadra investigativa del commissariato «Quarto Oggiaro» guidata dal vicequestore aggiunto Paolo Catenaro. I vandali sono stati riconosciuti proprio dai poliziotti che, dopo un lavoro certosino di controllo dei filmati delle telecamere di zona, hanno scoperto di conoscerli. Li hanno riconosciuti infatti dopo averli visti in faccia nella fase preparativa dell'assalto, mentre indossavano le mascherine in un parchetto del quartiere. Così, analizzando i profili social di questi abituali protagonisti di raid vandalici, non solo gli investigatori sono riusciti a identificare tutto il gruppo, ma hanno trovato i video dell'assalto al bus orgogliosamente postati dai ragazzi nelle loro Instagram stories. Sui cellulari, consegnati dai minori durante le perquisizioni, c'erano inoltre tutte le chat con i commenti sulla fiera pianificazione dell'assalto.
Difficile per gli investigatori spiegare l'imbarazzo e la
delusione dei genitori di questi giovanissimi indagati: le famigliesono ammutolite di fronte alla violenza dei loro figli. Ed è sempre un dramma quando la polizia, del tutto inaspettatamente, ti piomba in casa, all'alba.
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