Il Palazzo delle Scintille venduto a Generali dopo 52 rilanci all'asta

Ospiterà grandi mostre, tennis, pattinaggio Al Comune 30,1 milioni, il doppio della base

Il Palazzo delle Scintille venduto a Generali  dopo 52 rilanci all'asta

Un ping pong a colpi di (almeno) 200mila euro. In campo due compagnie di assicurazioni, Generali Real Estate e Allianz che sono già vicine di casa a Citylife (una occupa la torre Hadid, l'altra il grattacielo disegnato da Isozaki). Ieri si sono contese all'asta l'ex Padiglione 3 della Fiera, noto come il «Palazzo dello Sport» o delle «Scintille», immerso nel quartiere della vecchia fiera lungo viale Cassiodoro. Il match è durato mezz'ora, dalle 10.47 alle 11.19 quando le lancette dell'orologio - dopo 52 rilanci - hanno girato per tre minuti senza alzate di mano. E il Comune ha aggiudicato lo spazio realizzato nel 1923 su disegno dell'architetto Paolo Vietti Violi a Generali, che ha offerto 30,1 milioni di euro, due volte la base d'asta che partiva da 14,2 milioni. Per la terza volta da inizio anno la giunta ha venduto o affittato un bene con il metodo dell'asta con incanto: il primo test a marzo con il «Pirellino» acquistato da Coima per 193 milioni, si partiva da una base di 78. Un mese fa il derby tra Armani e Tod's per lo spazio Tim in Galleria chiuso a favore di «Re Giorgio» per 1,9 milioni (la base era di 670mila euro). Il notaio ha aperto l'asta per le «Scintille» da 15 milioni, l'offerta più alta era stata presentata in busta chiusa già da Generali, poi tra i due contendenti c'è stato un testa a testa con rilanci minimi di 200mila euro fino al gong finale.

«Siamo molto soddisfatti per il risultato - è il commento dell'assessore al Demanio Roberto Tasca -. É un bellissimo palazzo recentemente ristrutturato. L'obiettivo non è solo la valorizzazione economica del bene ma la sua restituzione alla città con funzioni pubbliche».

L'ex padiglione 3, vincolato dalla Sovrintendenza, era stato ceduto da Fondazione Fiera al Comune nell'ambito del programma di intervento per il quartiere e la società Citylife lo ha tenuto «in custodia» fino a lunedì scorso. É disposto su quattro livelli, per una superficie totale di 20mila metri quadri, ma il focus è sugli 8.500 al piano terra. Solo 2.500 potranno essere destinati ad attività commerciali, il resto è destinato a servizi o eventi di interesse pubblico. E ci sarà (anche) un ritorno al passato. Fu concepito per ospitare manifestazioni sportive indoor e negli anni è stato usato come luogo di spettacoli o padiglione espositivo.

Aldo Mazzocco, presidente del cda di Generali Real Estate, ha gestito in prima persona l'asta (Allianz era rappresentato da un procuratore legale) e confessa che si tratta di «uno spazio unico nel centro di Milano, grande e flessibile, si tratta solo di avere belle idee e gente brava per realizzarle». E le idee non mancano. «Dovrà essere una struttura multifunzionale, da smontare e rimontare a seconda delle necessità: dagli eventi aziendali alla festa per i bambini alla mostra dei dinosauri. Il bello è che ci sono 7.500 metri quadri senza colonne. Per fare un esempio, al Grand Palais di Parigi hanno allestito un patinoire da 2.700 mq e dicono che è la pista più grande del mondo, noi avremo quasi il triplo dello spazio». Generali non vuole puntare su concerti ma piuttosto su grandi mostre, spettacoli e musical in tour, sport indoor («scherma, tennis, pattinaggio su ghiaccio, eventi in preparazione delle Olimpiadi). Serviranno anche attrezzature molto flessibili. Ma i lavori dureranno «un anno e mezzo o due al massimo». Generali creerà una società di gestione ad hoc, non si affiderà a esterni.

«Ci si può fare di tutto. Di profittevole, poco. Ma in termini di impatto sulla città e di contributo alla vita di Citylife, tantissimo» conclude Mazzocco. Che scherza sul competitor: «L'Italia non può perdere sempre contro i tedeschi...».

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