Parma, capitale del Ducato, della lirica e del prosciutto

I capolavori della pittura del '500 custoditi in Duomo Le varietà di salumi e parmigiano: specialità a tavola

Parma, capitale del Ducato, della lirica e del prosciutto

Parma la varia è meta prediletta per il Viaggiatore Goloso. La celebriamo per il cibo, l'arte, la cultura, la lirica ma anche per il football: il Parma è tornato in serie A. Una ragione in più per partire. Evviva. Città creativa dell'Unesco per la gastronomia, sede dell'autorità europea per la sicurezza alimentare, capitale italiana della cultura 2020. Ma a capire la grandezza della capitale del Ducato, come ancora lo chiamano gli amici di Parma, eravamo arrivati con grande anticipo.

Un viaggio si comincia sempre dalla colazione. Alla pasticceria Pagani la scelta è ampia: gli ottimi biscotti, da metà gennaio a Carnevale i krapfen, riempiti sul momento con crema o marmellata. Specialità: la torta Ungherese, giovane centenaria (1914).

A due passi, la Cattedrale di Parma, dedicata all'Assunta, è uno gli edifici romanico-padani più rappresentativi. Edificata tra il 1059 e il 1106, presenta una facciata con tetto a capanna, tre ordini di logge e tre portali. Doveva avere due torri, ma la seconda non fu mai costruita. All'interno, sculture di notevole interesse, come la Deposizione dell'Antelami. Tra il 1525 e il 1530 il Correggio affresca la cupola rappresentando l'Assunzione della Vergine. Uno dei capolavori dell'arte italiana del '500 ma troppo avanti per i committenti che se ne lamentano. Il maestro, che avrebbe dovuto occuparsi anche dell'abside, prende cappello e se ne va. Accanto al Duomo, il Battistero (1196-1307) in equilibrio tra tardoromanico e gotico, rivestito di marmo rosa di Verona, realizzato quasi interamente dall'Antelami che raggiunge vette abissali nel ciclo dei mesi e delle stagioni e i rispettivi segni zodiacali.

Una passeggiata ci porta sullo Stradone della Repubblica al ristorante dei Parizzi, Marco, cuoco vivace e positivo e Cristina, sommelier e maestra della sala. Accanto a presenze della cucina tradizionale, Parizzi declina una cucina creativa senza fronzoli: astice profumato al rosmarino, cannelloni di rombo, insalata di maialino. Sopra il ristorante Parizzi Suites&Studio offre riparo per la notte.

Parma è la città delle biciclette. Da Parma non si torna mai a mani vuote: spesa alla Prosciutteria dove, oltre al prosciutto, appeso sopra di noi, le varietà di Parmigiano Reggiano, i salumi e i formaggi pregiati, tante specialità e un menu giornaliero con piatti pronti.

Il Teatro Regio, edificato (1821-29) su commissione di Maria Luigia dall'architetto Nicolò Bettoli, è uno dei templi della lirica italiana. Sulla platea ellittica, decorata dal Magnani nel 1853, incombe il lampadario realizzato a Parigi del peso di una tonnellata. Svoltato l'angolo eccoli al Palazzo della Pilotta, o semplicemente la Pilotta. I suo nome deriva dalla pelota basca, praticata dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, originariamente detto, appunto, della pelota. La Galleria Nazionale, al secondo piano, istituita dai Duchi di Parma, don Filippo e don Ferdinando di Borbone e arricchita dagli acquisti di Maria Luigia d'Austria, contiene una collezione con opere di Correggio, Parmigianino, Domenichino, Tintoretto, Annibale e Lodovico Carracci, Guercino, Cignani, Tiepolo, Canaletto e tanti altri. Da ammirare la statua di Maria Luigia di Antonio Canova.

Cena da Cocchi, quasi centenario (1925) custode della tradizione: salumi (strolghino, culatello, prosciutto, spalla cotta e tanto altro); tortelli e anoli in brodo, carrello dei bolliti con salse, mostarda e purè. Dopo una notte serena, facciamo una colazione un po' diversa da Ciacco (senza la r), dove il gelato è naturale e gli ingredienti risaltano. Oltre al gelato, sorbetti, granite, frappé torte e semifreddi. Avendo tempo, c'è la casa-museo di Arturo Toscanini, Oltretorrente, con oggetti, cimeli e documenti del Maestro. Antonia, trattoria semplice ma gratificante, ci attende con gnocchi di patate, noci e gorgonzola, polpette coi piselli, gustosi cotechini e, per chiudere, il gelato al mascarpone.

Finale goloso, in serata, da Inkiostro, con la sua cucina di ricerca di Terry Giacomello: Paestum 2017, cremoso di bufala, semi di basilico, cous cous di pomodoro; mezzi paccheri, calamari, olio alla vaniglia, aglio nero fermentato; ventresca di tonno, scalogno di mare, semi di oliva taggiasca, olivello spinoso. Grazie Parma, per la tua varietà.

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