Con quel nome di Joseph Levitch non avrebbe fatto strada nel cinema. O almeno non ne avrebbe fatta molta, lui che era figlio di una famiglia ebrea con radici russe di Newark. Uno come tanti. Un ragazzo della periferia della Grande Mela. Come Philip Roth, di qualche anno minore di lui, originario della Galizia, intesa come la regione divisa fra Polonia e Ucraina. Ebbene Lewis, figlio di un attore di vaudeville, iniziò ben presto a respirare aria di comicità e recitazione, visto che a scuola si distinse solo per le imitazioni di insegnanti e compagni di banco fino al culmine della carriera di alunno. Espulso per aver messo le mani addosso a un professore che aveva parlato male degli ebrei.
Da lì alla totale conversione al lavoro e al palcoscenico passò poco tempo. E Jerry, poco più che ventenne, fece l'incontro della sua vita creando un sodalizio artistico con Dean Martin. Il bello e il buffo. In un'epoca in cui la comicità vedeva il tramonto dei volti di Stanlio e Ollio emigrati in Europa, il capolinea dei fratelli Marx e la coppia Bob Hope - Bing Crosby anch'essa in fase di esaurimento di creatività. Il duo che dava vita a gag inedite non sarebbe stato indissolubile e nel '56 si scisse. Dino Crocetti, più noto appunto come Dean Martin, ne ricavò maggior fortuna ma Jerry Lewis divenne un astro mondiale della risata.
La sua sarebbe stata una vita lunga, benché minata da molte malattie, ma Picchiatello non rimase eternamente confinato nel ruolo del buffone. La seconda parte della sua carriera lo vide apprezzato regista di film che oggi il Mic ha deciso di recuperare per commemorarlo, a pochi mesi dalla morte, avvenuta il 20 agosto di quest'anno.
Sfilano così cinque titoli che hanno fatto la storia di Jerry Lewis regista. Dal Ragazzo tuttofare - primo della rassegna in programma dopodomani alle 17 - girato in totale improvvisazione, senza copione, giorno per giorno, con la tecnica del video assist che consisteva nell'uso di molti monitor in grado di mostrargli il girato in tempo reale fino a Jerry 8 e 3/4 (giovedì 21), passando per Tre sul divano (giovedì 14), I 7 magnifici Jerry (venerdì 15), Il mattatore di Hollywood (sabato 16), L'idolo delle donne (domenica 17) e Le folli notti del dottor Jerryl (martedì 19).
Il pezzo forte sono però i due film che lo hanno consacrato come un attore al di fuori della comicità, Re per una notte (il 15 e il 23) di Martin Scorsese al fianco di Robert De Niro e Arizona dream (il 15 e il 22) di Emir Kusturica in coppia con Johnny Depp. Nel primo caso lo spunto è ancora una volta il mondo dello spettacolo, nel secondo l'incontro con una donna misteriosa.
L'opera di Scorsese, girata nel 1983, è oggi una chicca con pochissime repliche nel circuito delle sale e sul piccolo schermo, destino comune anche al film di Kusturica di dieci anni più tardi quando Lewis non era più un bambino.SteG
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