La Lombardia spera nella zona gialla. La situazione sembra migliorare ancora, sul fronte dei contagi e degli ospedali, e la Regione confida nell'imminente passaggio al livello di rischio più basso, che consentirebbe anche la riapertura - seppur molto parziale - di bar e ristoranti, oltre che lo spostamento libero dei cittadini da un Comune all'altro.
Una «ricognizione» fra Palazzo Lombardia e il governo dovrebbe essere fissata già per oggi o domani, e venerdì - giorno della cabina di regia per il monitoraggio - potrebbe essere il giorno decisivo per il passaggio al giallo.
I numeri diffusi ieri dai bollettini sanitari testimoniano il consolidarsi di un trend positivo. I nuovi casi Covid risultano 1.656, con 16.276 tamponi eseguiti, quindi la percentuale di tamponi positivi sul totale - il dato che conta davvero - si è fermato al 10,1%, praticamente sul livello intorno al quale «balla» da giorni: un positivo ogni dieci testati (mentre nella prima parte di novembre la percentuale di tamponi oscillava sopra il 20%, come dire uno ogni cinque). Dopo le grandi preoccupazioni delle scorse settimane, paiono tornati sotto controllo i focolai delle province di Milano, Varese e Como, mentre gli epicentri della prima ondata - Bergamo, Lodi e Cremona - continuano a presentare dati che sembrano testimoniare una minore esposizione al contagio in questa seconda ondata. Buono è l'andamento dei nuovi positivi per 100mila abitanti, in calo netto nelle ultime due settimane. Incoraggianti anche le notizie che arrivano dalle strutture ospedaliere. In netto calo, infatti, è anche la curva dei ricoverati in terapia intensiva negli ultimi 14 giorni. I pazienti nelle terapie intensive degli ospedali lombardi a oggi risultano 767, con un calo di 14 unità rispetto a lunedì, mentre i ricoveri negli altri reparti sono 6.187, con un calo di 175 pazienti dal giorno precedente. Oltre 5mila, in un giorno, i guariti e dimessi, che ora arrivano a sfiorare i 300mila dall'inizio dell'epidemia.
Confortante anche il rapporto fra decessi e ricoverati in terapia intensiva: la Lombardia è nella parte bassa di questa classifica elaborata da «Polis» sui dati degli ultimi 7 giorni: ha meno del 20% di decessi sul totale dei ricoverati più gravi. Quanto al numero assoluto dei decessi, ieri in Lombardia ne sono stati registrati 126: ancora molti, ma il numero degli ultimi giorni è rimasto lontano da quello nerissimo (347 morti) di giovedì scorso, giorno in cui probabilmente furono segnalati e computati, per ragioni burocratiche, anche dei decessi avvenuti nei giorni precedenti. In tutta Italia ieri i decessi sono stati 634.
Se rapportato alla popolazione, dunque, il dato lombardo per quanto doloroso è in linea anche oggi con il resto del Paese: i decessi lombardi infatti ieri sono stati il 19,9% del totale, e la popolazione lombarda rappresenta il 17% del totale della popolazione italiana.
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