Il rom uccise un vigile a Milano "Arrestato, ma tornerà libero..."

"Uno come questo sempre tornerà subito libero anche questa volta e potrà ricominciare a delinquere", commenta con amarezza Paolo Grimoldi (Lega)

Il rom uccise un vigile a Milano "Arrestato, ma tornerà libero..."

È stato rinviato a giudizio ed andrà a processo il prossimo 5 gennaio 2021 a Milano il rom Remi Nikolic, noto per esser l'autore dell'omicidio dell'agente della polizia locale Nicolò Savarino, avvenuto il 12 gennaio del 2012.

A quel tempo ancora minorenne, Nikolic travolse ed uccise il poliziotto al volante di una Bmw X-5 in piazza Alfieri a Milano. Il responsabile fuggì all'estero ma fu poi catturato e quindi condannato a 10 anni in via definitiva. Una pena mai scontata interamente in cella come previsto, dato che dopo 5 anni e 6 mesi trascorsi in un carcere minorile riuscì ad ottenere l'affidamento in prova. Non solo una condanna in via definitiva non scontata, ma addirittura la prosecuzione della sua attività criminale anche dopo aver scampato la pena inizialmente prevista. Lo scorso 11 febbraio, infatti, il 26enne aveva terminato la misura alternativa a cui era sottoposto, riprendendo tuttavia subito con le vecchie abitudini. Già il 22 febbraio, in collaborazione coi complici Djordjevic e Jovanovic, si era reso protagonista di un furto all'interno di un appartamento del centro di Milano.

L'abitazione obiettivo della banda di criminali fu ripulita di carte di credito, gioielli e beni di lusso per un valore complessivo di circa 100mila euro. Non solo, dato che dopo il primo furto gli stessi tre complici si resero autori di un nuovo colpo, grazie al quale riuscirono ad impossessarsi di un bottino di simile entità. I rom furono arrestati lo scorso 9 luglio al termine di un'operazione condotta dalla procura della Repubblica di Milano.

Dura la condanna di Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato del Carroccio: "Rinviato a giudizio per tre furti commessi negli ultimi mesi il rom Remi Nikolic, scarcerato solo a febbraio dopo una breve condanna (nonostante il pm avesse chiesto 26 anni di reclusione)", ha spiegato l'onorevole. "Si tratta dell’assassino del vigile urbano Savarino, un servitore dello Stato ucciso a 42 anni, che non ha avuto giustizia, come non l’avrà nemmeno il suo carnefice, perché tanto uno come questo Nikolic come sempre tornerà subito libero anche questa volta e potrà ricominciare a delinquere. Ognuno tragga le sue conclusioni".

Anche Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia, ha commentato duramente la vicenda, ricordando il terribile precedente del 26enne. "L’autore dell’omicidio dell’agente di Polizia locale del Comune di Milano Nicolò Savarino, Remi Nikolic, non si è mai pentito della sua azione. Ma ha continuato a delinquere", ha affondato l'assessore. "Rimesso in libertà lo scorso 11 febbraio, nello stesso mese Nikolic ha commesso vari furti in abitazione.

Ricordo con grande commozione che il 20 gennaio 2019, giorno di San Sebastiano, patrono della Polizia locale, nel corso di una cerimonia a Como, ho consegnato, a nome di Regione Lombardia, una targa commemorativa ai familiari di Savarino", ha ricordato De Corato."Mi auguro che per Nikolic ci sia la condanna al massimo della pena prevista".

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