Sala fa cassa pure sui volontari che portano i vaccini

Polemiche sul Comune di Milano che non ha cancellato tutte le multe per i mezzi della Protezione civile impegnati nella campagna vaccinale a domicilio

Sala fa cassa pure sui volontari che portano i vaccini

Multe per infrazioni del codice della strada. Chissà quante se ne elevano ogni giorno in una grande città come Milano. Nulla di strano visto che chi sbaglia deve pagare. Ma suscitano un certo scalpore quelle comminate ai volontari della Protezione civile impegnati nell'emergenza Covid-19.

Ad essere colpiti, come racconta Libero, sono stati i mezzi impegnati nella campagna vaccinale a domicilio, per quelle persone cioè che vengono vaccinate direttamente nelle loro case in quanto per un motivo o un altro sono impossibilitati a raggiungere gli hub appositamente creati per le inoculazioni. Un servizio importante nella lotta contro il nemico invisibile.

Per mettere in piedi questa opera sono stati impegnati i mezzi della Protezione Civile che trasportano sia medici e infermieri che i farmaci. Capita così che, nella corsa contro il tempo per evitare che i sieri vadano a male, queste vetture abbiano imboccato le corsie preferenziali per evitare il traffico. Un errore, certo. Ma in una situazione particolare come quella che stiamo vivendo nessuno si lamenterebbe per uno strappo alla regola.

Le telecamere del Comune, invece, sono state impietose. La cosa potrebbe anche starci in quanto i rilevamenti sono automatici. Una multa, insomma, in questi casi ci può scappare. L’importante è che poi chi di dovere capisca la dinamica dei fatti e ponga rimedio a tutto. Cosa che è successa ma solo in parte.

Perché il nucleo di Protezione Civile di Milano, una volta ricevute le multe, si è subito attivato per spigare la situazione. E così in poco tempo le contravvenzioni sono state annullate. Ma non a tutti. Per i veicoli dei nuclei arrivati dal resto della Lombardia per dare una mano ai volontari milanesi non c’è stato scampo. Le multe non possono essere annullate. Almeno per il momento. Per provare ad annullare le sanzioni i sindaci dei Comuni di riferimento dovranno fare ricorso al Prefetto di Milano o al Giudice di pace. Ad ora sarebbero circa una ventina le multe emesse e non ancora annullate. A prenderle sono state i mezzi dei nuclei di Protezione civile di Settimo Milanese, Arluno, Opera, Locate di Triulzi, Pozzuolo Martesana e Turbigo. Una batosta economica per chi è sceso in campo per aiutare chi era in difficoltà.

"Purtroppo è tutto vero . Ho sentito i nuclei di Protezione civile coinvolti e mi sono preso l'impegno di scrivere al sindaco Sala e al Prefetto per cercare di evitare che si debba arrivare a presentare i ricorsi e trovare il modo per annullare le contravvenzioni senza ulteriori aggravi burocratici", ha spiegato a Libero l’assessore regionale alla Protezione civile, Pietro Foroni. Quest’ultimo ha ammesso come sia evidente che i comportamenti che hanno portato alle multe “sono stati messi in atto in stato di evidente necessità. Quelle auto sono transitate nelle corsie riservate per recarsi il più in fretta possibile per vaccinare persone. Per questo spero che sia il sindaco Sala, sia il Prefetto di Milano, capiscano la situazione”.

La Protezione civile vuole tenere i toni bassi.

Ora, però, ci si chiede come potranno operare i volontari. Il Comune di Milano avrebbe potuto inserire nella "sanatoria" tutti i mezzi della Protezione civile, anche quelli provenienti da altre aree della Lombardia. Cosa che non è stata fatta.

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