Un minuto dopo la rielezione del presidente della Repubblica il sindaco influencer pubblica sul Instagram una foto che lo ritrae al suo fianco, sul loggione del Teatro alla Scala lo scorso 7 dicembre, e commenta: «La sera della Prima della Scala si sono alzati molti bis! all'indirizzo di Sergio Mattarella. E la stessa cosa è successa in tante altri luoghi in Italia. La sua rielezione è stata voluta soprattutto dagli italiani. E questo è un fatto. Grazie Presidente!». La consigliera leghista Deborah Giovanati ironizza sulla mania di protagonismo: «Cosa non si fa per una foto con il presidente Mattarella...». La gente invece lo critica per i contenuti. «Basta con la retorica del lo volevano gli italiani. É stato un presidente amatissimo ma nessuno voleva assistere allo scempio indecoroso di questi giorni e nemmeno tirare per la giacchetta, contro la sua stessa volontà, un uomo di 80 anni che ha servito lo Stato decorosissimamente in 7 difficili anni» è uno dei messaggi che riassume il mood generale. «Stima infinita per Mattarella ma cattiva immagine dell'Italia nel mondo, ha vinto un grande uomo ma ha perso la politica italiana» scrive un altro, o «bella figura da pagliacci, non sono stati capaci di trovare un'alternativa, povero Mattarella». Annusata l'aria, ieri il sindaco ha pubblicato un altro messaggio sui social. «Vorrei tornare brevemente sulla rielezione del presidente Mattarella - comincia -. Non è stata una pagina edificante per la classe politica (a cui io appartengo, sia chiaro). Poi, tutti i partiti e i leader politici hanno uguali colpe? No. Quindi qualcuno può rivendicare meriti? Di nuovo No. La gente, cioè chi ci elegge, oggi dà un giudizio negativo del nostro operato, non si può non comprenderlo. Dobbiamo comunque guardare avanti. Io spero in due cose. La prima: che Mario Draghi possa ora governare al meglio e che, anzi, possa continuare a farlo anche dopo il 2023. La seconda: che si vada verso una riforma della legge elettorale e che si opti per un vero proporzionale, solo così si agevolerà la nascita di nuove forze politiche. E di nuove idee, di conseguenza».
Draghi «forever»? Il trionfo dei non politici a lunga scadenza, agognato da Sala, viene criticato anche da esponenti Pd. «Draghi oltre il 2023? Ma è mai possibile - commenta la consigliera dem Natascia Tosoni - che siamo di nuovo o di già, appena rieletto Mattarella, ad evocarne il suo futuro a discapito della politica? Il messaggio di Mattarella è stato forte: incontrare i capigruppo in Parlamento. Perché fino a prova contraria l'Italia è una Repubblica parlamentare, nonostante personalità/eletti a destra e anche a sinistra che non perdono occasione per uscire con proposte diverse.
Ora, in un momento delicato come questo in cui i partiti devono interrogarsi su come ricostruire un legame di fiducia con il Paese, evocare anzi augurarsi che Draghi continui ad essere il presidente del Consiglio è un proprio un invito alla sfiducia verso la politica e ad affidarsi ad altro. Non un bel segnale. Neanche a Milano».
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