Sanità, nella squadra Fontana ora in arrivo un supertecnico

Il manager Trivelli assumerà l'incarico del dg Cajazzo. Ma alla Lega non basta. Gallera: "Io resto al mio posto"

Sanità, nella squadra Fontana ora in arrivo un supertecnico

Un cambio al vertice «per rafforzare la sanità nella fase post Covid». Con questa motivazione il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera hanno giustificato la scossa ai piani altissimi dell'assessorato che dal 20 febbraio ha gestito in prima linea la battaglia contro il virus maledetto. Come ha anticipato il Corriere, il direttore generale Luigi Cajazzo passerà la mano a Marco Trivelli. Cajazzo, 51 anni, ex poliziotto della Mobile di Lecco, sarà nominato vicesegretario generale con delega alla Sanità, lavorerà nel board del governatore e si occuperà in particolare dei rapporti con il ministero della Salute e con la Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni. Il posto che occupava dal 2018 sarà coperto dal ciellino Trivelli, manager storico della sanità lombarda con esperienza in ospedali come il Niguarda di Milano e dal 2018 i Civili di Brescia. «Cajazzo nella sua nuova veste lavorerà per attuare l'evoluzione del sistema sanitario a livello di offerta ospedaliera e di assistenza territoriale nella fase post Covid, come disposto dalle norme nazionali» spiega Gallera. E Fontana sottolinea che sarà al suo fianco «per coordinare tutte le fasi dell'evoluzione della riforma sanitaria e della integrazione sociosanitaria». Tant'è, dietro le righe la scossa servirà a gestire quel piano di rafforzamento della medicina territoriale, anche Fontana giorni fa ha ammesso le debolezze e la necessità di una svolta. E ieri sono circolate ipotesi e smentite sulla possibile sostituzione a breve dell'assessore Gallera. Il Pd ovviamente ci sguazza. «Si dice - attacca l'eurodeputato Pd pierfrancesco Majorino - che Fontana stia per cacciare Gallera. La troverei una mossa curiosa. Fino a ieri han detto che andava tutto bene. E poi sinceramente il governatore come può chiamarsi fuori?». Un disegno che, se confermato, dovrà avvenire con i guanti bianchi, per non dare assist alla sinistra che ha già segnato lo spostamento di Cajazzo come un gol in rete. Nel primo pomeriggio l'uscita di Gallera dalla giunta viene data come «questione di giorni». Poco dopo dagli uffici della presidenza arriva una mezza smentita, «nessuna intenzione di sostituire l'assessore».

La discussione è nell'aria da qualche settimana, tra falchi e colombe della Lega. Viene escluso in generale un rimpasto immediato, ma ha quotazioni altissime un'uscita di Gallera durante l'estate o subito dopo la tornata delle Regionali (dal veneto alla Campania) a settembre, quando un ulteriore distacco della Lega da Forza Italia potrebbe avere ripercussioni anche in Lombardia. Il cambio al vertice della sanità per ora avrebbe accontentato i leghisti che chiedono con più forza una svolta per spegnere le polemiche e le minacce contro Fontana. Ma il Welfare rimane l'assessorato più potente del Pirellone ed è in mano a un azzurro. Per evitare che l'operazione diventi un boomerang e sia utilizzato dall'opposizione come una sconfessione della «gestione Covid», il Carroccio vorrebbe individuare con Fi un supertecnico, perfetto sarebbe un berluscones, «modello Zangrillo», chi vuole spiegare il profilo, prende ad esempio il primario del San Raffaele, medico di fiducia del Cavaliere. Il sostituto al momento mancherebbe, e alla fine per salvare «capra e cavoli» potrebbe essere nominato sottosegretario invece che assessore. Si vedrà. E Fontana potrebbe avviare un rimescolamento più ampio delle poltrone. Il coordinatore regionale Fi Massimiliano Salini spingerebbe per l'ingresso di Malvezzi.

Gallera spegne le polemiche: «Mi confronto quotidianamente con Fontana e molti consiglieri, un paio di settimane fa la maggioranza ha respinto in maniera compatta in aula una richiesta di mie dimissioni, gli atti

formali sono quelli e quindi finché c'è la fiducia vado avanti. Non ho motivo oggi di ritenere il contrario e svolgo appieno il mio incarico con assoluta determinazione. Dobbiamo prepararci a un'eventuale seconda ondata».

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