Sardone all'attacco: "Giunta canta Celentano e fuori Milano soffre"

Durante una seduta a Palazzo Marino, l'assessore Limonta intona Il ragazzo della via Gluck. La leghista: "Momento patetico"

Sardone all'attacco: "Giunta canta Celentano e fuori Milano soffre"

"Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck". L'indimenticata e indimenticabile canzone di Adriano Celentano diventa un caso "politico" a Palazzo Marino, dove – durante una pausa dei lavori – l'assessore all'edilizia scolastica Paolo Limonta ha iniziato a intonarla, coinvolgendo tutta o quasi la giunta di Beppe Sala. A immortalare il momento, definendolo "patetico" Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega. Che affonda il colpo: "Nonostante il momento difficile per la città e la crisi che già colpisce commercianti e imprese, la maggioranza si diverte cantando in aula a Palazzo Marino".

L'episodio nella serata di ieri, giovedì cinque marzo, mentre il consiglio comunale di Milano era impegnato nella discussione sul bilancio del comune. Mentre le forze di opposizione cercava di lavorare in sospensione per ottenere più fondi per affrontare al meglio e superare (possibilmente quanto prima) l'emergenza sanitaria ed economica del coronavirus, dai banchi riservati al centrosinistra si è alzato il coro dedicato al cosiddetto Molleggiato, nonché a uno dei suoi più celebri brani.

L'europarlamentare del Carroccio prosegue e rincara le dose: "A partecipare al patetico momento anche l'assessore al bilancio e diversi consiglieri di maggioranza, tutti in cerchio. Non credo sia accettabile che nella massima istituzione cittadina chi amministra la città, in giorni molto pesanti per Milano e milanesi, si metta a cantare spensierato non capendo che il momento dovrebbe prevedere altri toni e contenuti". Quindi, l'esponente leghista aggiunge: "Ma tutto ciò, comunque, non mi sorprende. Il sindaco Sala non si è presentato in aula per tutta la seduta (preferendo fare video per i social al piano di sopra) arrivando a non votare nemmeno il bilancio...".

Per fronteggiare la delicata situazione – prosegue la Sardone – la Lega aveva chiesto all'amministrazione meneghina interventi molto corposi e sostanziosi per famiglie e imprese, come per esempio la sospensione di Area B e Area C e anche la sospensione di altre tasse come la tassa sui rifiuti (Tari) e il tributo per i servizi indivisibili (Tasi).

"Evidentemente il sindaco Sala è incapace di gestire la situazione e segue i passi del premier

Conte: tante parole e pochi fatti. Di certo ieri dopo un gesto del genere, non comprendendo la gravità della situazione, tutti coloro che hanno partecipato dovrebbero chiedere scusa o dimettersi!", chiosa la leghista.

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