Il Cie di via Corelli non chiude ma «raddoppia», nel senso che dopo i lavori di ristrutturazione, già assegnati, i posti a disposizione per ospitare i clandestini saranno anche più degli attuali 132. La struttura, come ha anticipato ieri Il Giornale, sarà ristrutturata con materiali ignifughi e resistenti ad eventuali atti di protesta. Il Centro di identificazione era stata chiuso due mesi fa proprio a causa dei danni provocati dall'ennesimo incendio doloso. Da settimane il Comune lanciava appelli chiari a Roma: Milano non ha bisogno di un Cie, il governo ce lo affidi e lo useremo come centro di accoglienza per i clochard. Ma il messaggio arrivato dalla prefettura, a lavori in corso, va in tutt'altra direzione. E la giunta non ha gradito. «Sul Giornale - ha scritto ieri su Facebook l'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino - c'è la notizia che il Cie riaprirà tale e quale a prima.
Ringrazio il governo per averci ascoltato. Ma non deve finire qui». Sulla stessa linea la reazione del consigliere di Sel Mazzali: «Hanno l'abilità di scegliere SEMPRE in maniera sbagliata. E questa volta si sono superati». Soddisfatta Fi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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