Continua il braccio di ferro su Area B a Milano. Come riferiscono Samuele Piscina, capogruppo della Lega; Vera Cocucci, capogruppo di Insieme per la città metropolitana di Milano - Forza Italia; e Pino Pozzoli, capogruppo di Fratelli d'Italia, oggi la sinistra ha bocciato la mozione del centrodestra sulla sospensione di Area B ma all'interno del Pd si stanno creando delle spaccature, segno che la decisione di Beppe Sala non è stata poi così condivisa a sinistra.
"Votando contro alla richiesta di sospendere Area B, per motivi evidentemente ideologici visto che il provvedimento milanese non va a migliorare la qualità dell'aria del bacino padano e delle città metropolitana, ma sposta semplicemente il traffico al confine di Milano, il Pd ha infatti contemporaneamente presentato una sua mozione alternativa per chiarire che quanto fatto da Milano sia evidentemente una follia che si ripercuote su tutti i comuni della provincia", si legge nella nota unitaria del centrodestra.
Ma la mozione con le richieste del Pd, spiegano i capigruppo, "rispecchia quasi totalmente ciò che a più riprese e in diverse sedi era già stato richiesto dal centrodestra. Tra questi si riscontra la richiesta di un tavolo con Regione, l'aumento dei km conteggiati da Movein che il Comune ha imposto per Euro 4 e 5 Diesel ed euro 2 benzina, l'aumento in termini numerici dei 50 accessi consentiti, la sospensione del calcolo dei km di Movein negli orari e giorni di spegnimento di Area B".
E mentre Sala appare sicuro della scelta che ha preso, fuori dalla cerchia di Milano anche i sindaci di sinistra iniziano a lamentarsi. Il motivo è ovvio ed è proprio il fatto che Beppe Sala, per ripulire la sua città, va a gravare su quelle dell'hinterland, con un semplice spostamento dei livelli di smog. "La rivolta contro il sindaco metropolitano da parte dei sindaci e dei consiglieri di sinistra continua a montare. Anche a fronte dello spaccamento nella sua stessa maggioranza, ancora una volta chiediamo al sindaco di fare un passo indietro in questo momento di grande crisi economica dettata dalla pandemia e dall'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, sospendendo i provvedimenti", si legge nella nota.
Non una sospensione sine die ma solo fin quando non viene trovata una quadra sulle deroghe, che vengono richieste da tutti i comuni, indipendentemente dal colore politico, e da tutta l'aula del consiglio metropolitano, in primis dal gruppo di maggioranza del Pd.
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