Sarà una calda estate e non solo per il clima. Un'estate torrida tra i segni lasciati dalla pandemia e la crisi che si porta dietro la guerra in Ucraina. Si torna lentamente alla normalità, stanno tornando in città i turisti ma i milanesi ( e non solo loro) fanno i conti con un costo della vita sempre più alto a cominciare dal conto medio dei ristoranti che è salito del 5 per cento e degli alberghi, che fanno segnare aumenti fino all'11 per cento. L'ultima «stangata» annunciata nei giorni scorsi sarà quella delle tariffe sportive ma ovviamente c'è dell'altro. Milano la città più ricca del Belpaese, la sede di Piazza Affari, delle grandi aziende e delle migliori Università, la più vicina all'Europa ma anche la più costosa d'Italia. E per tante famiglie è sempre più difficile far quadrare i conti tant'è che si allarga la forbice tra chi vive «agiatamente» e chi invece fatica ad arrivare a fine mese. La crisi energetica e la guerra in Ucraina trainano la corsa dei prezzi con il tasso d'inflazione che fa segnare un aumento del 6,1 per cento rispetto a marzo 2021: non succedeva da un quarto di secolo. I milanesi oltre a vedersi recapitare bollette con aumenti di oltre l'80 per cento sull'elettricità e vicine al 90 per cento sul gas, stanno imparando a convivere con un costo della benzina che è salito in media del 25 per cento e con una nuova impennata dei prezzi di beni alimentari, abbigliamento, servizi.
Secondo la più recente rtlevazione fatta dal Codacons ad inizio d'anno Milano è la città italiana dove la vita costa di più. Per quanto riguarda il comparto alimentare in città per mangiare occorre spendere in media il 47% in più rispetto a Napoli: per l'acquisto di un paniere composto da ortofrutta, carne, pesce, pane sotto la Madonnina si spendono in media 99,24 euro, contro i 67,58 di Napoli. La città partenopea, tuttavia, è quella con la tariffa dei rifiuti più alta d'Italia (507,96 euro), il 148% in più rispetto a Trento, dove per la Tari si pagano appena 205 euro. Cifre alla mano quanto costa «caro» vivere a Milano lo si capisce ad esempio anche entrando da un parrucchiere che, mediamente, chiede 23 euro per un taglio da donna e 21 per quello da uomo contro i 15 e spiccioli che si spendono a Napoli e Roma. Più o meno stessa situazione per i meccanici di auto che, sempre in media, a Milano per una convergenza e un'equilibratura gomme chiedono 74,66 euro contro i 52 che si spendono a Roma e i 36,6 di Napoli e Catanzaro. Ma peggio va per la pausa pranzo nei bar del centro. In città per un panino si spendono in media 4,47 euro mentre a Napoli 2,74 e a Roma 3,24. Il caffè, almeno quello, resta con 1,04 euro nella media nazionale.
Milano è la città italiana più cara ma anche nel mondo scala le classifiche. Secondo il report 2021 del Global Wealth and Lifestyle occupa la 13esima posizione mondiale, subito dietro Bangkok e Dubai e prima di Sidney e Barcellona. In Europa più care ci sono solamente Monaco, Zurigo, Parigi e Londra.
Sono più cari rispetto alla media internazionale la tecnologia di fascia alta, i vini pregiati, le scarpe da donna e i voli aerei. Ma prezzi alti anche per i ristoranti «stellati» che vede Milano al quinto posto mondiale per numero di locali premiati per la qualità del cibo.
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