Una manager nel campo dell'odontoiatria, Paola Canegrati, che per ottenere appalti nelle aziende ospedaliere lombarde corrompe un politico e un suo stretto collaboratore: il consigliere regionale della Lega Fabio Rizzi e Mario Longo. E una serie di dirigenti sanitari «al servizio» dell'amica fornitrice, con cui si accordano sulle gare. È il sistema descritto dal gip di Monza Emanuela Corbetta.
IL CONTESTO
Rizzi e Logo «abusando dei propri ruoli e poteri, inducevano i funzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria» e «gli amministratori delle strutture private e private convenzionate» a favorire la Canegrati. Coinvolte anche le compagne di Rizzi e Longo, Lorena Pagani e Silvia Bonfiglio, prestanome in alcune società e usate per «ricevere il prezzo della corruzione».
COMUNISTI NEL MIRINO
La Canegrati voleva espandersi anche in Toscana. Rizzi, le dice Longo in un'intercettazione, «in questo è veramente bravo», nel «progetto di estensione. Di estensione del modello Lombardo dentro casa di chi ci ha insegnato come si faceva il sociale fino a ieri e gli facciamo vedere come il modello lombardo invece funziona e funziona molto bene, anche tra i comunisti».
OBIETTIVO BRASILE
C'è un côté brasiliano. L'affare della costruzione di un ospedale pediatrico nella regione del Goias. «Dobbiamo puntare sulla politica estera», dice Longo a Rizzi. E il consigliere alla compagna: «Dall'ospedale in Brasile potrebbero venir fuori un paio di milioni a testa». Lei risponde: «Ne basterebbe uno... No? Facciamo uno... Anche mezzo basta! Non ti risolve la vita ma ti alleggerisce tutto».
LE TANGENTI
La Canegrati dal 2004 ottiene affari per 400 milioni di euro. Longo e Rizzi - «a libro paga», per gli inquirenti - molti vantaggi. Il primo, tra l'altro, soldi «a fronte di fatture relative a prestazioni inesistenti emesse dalla Bonfiglio nei confronti della Servicedent», una delle società della Canegrati. Che spiega a Longo: «Facciamo una consulenza di 80mila euro all'anno (...) in modo che nessuno dice niente e siamo tutti belli e a posto». Inoltre «il pagamento della somma di euro 7.978,8 relativa all'esecuzione di opere di imbiancatura» di casa e studio. Il consigliere invece «parte delle spese della campagna elettorale» del 2013. Scrive il gip: «Le prime elargizioni economiche dell'indagata Canegrati risultano risalire al pressoché totale (stando alle dichiarazioni di Longo) finanziamento della campagna elettorale di Rizzi per le elezioni regionali lombarde». Dice Longo a un interlocutore: «Ti dico una cosa riservatissima, la campagna elettorale di Fabio l'ha sostanzialmente finanziata al 100% la dott.ssa Canegrati». Entrambi poi avrebbero incassato quote societarie e una mazzetta da 50mila euro.
PROTESI FATTE COI PIEDI
Spesso le prestazioni e il materiale della Canegrati sono «di pessima qualità». I responsabili dei controlli negli ospedali lo sanno, ma «omettono i doverosi rilievi» e attribuiscono alle aziende dell'amica «il massimo punteggio». Nelle intercettazioni si parla di «corone protesiche» che sono «normalmente fatte con i piedi». Ammette un indagato: «Mediamente Elledent (un'altra società della zarina dell'odontoiatria, ndr) lavora grossomodo con il cu...».
POLITICA COME STRUMENTO
L'allarme del gip: Rizzi e Longo «hanno fatto del potere politico lo strumento per accumulare ricchezze, non esitando a strumentalizzare le idee del partito che rappresentano, a intimidire facendo valere la loro posizione chi appare recalcitrante alle loro pretese».
I «PEZZETTONI»
La Pagani infine pone una questione a Rizzi, ha sentito che
le banconote da 500 euro sono difficili da usare: «Tu come fai i pezzettoni da cinquecento che hai su in mansarda?». Lui: «Perché?», risposta: «È un casino adesso versarli» e poi: «Quant'è che c'è su, quindicimila euro?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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