«Ennesimo, gravissimo episodio di violenza nei confronti di una donna. Il delinquente che ha cercato di stuprare la sua vittima fuggendo, le ha anche detto Vai dai tuoi poliziotti di m.... Il marocchino 25enne è stato arrestato. Alla donna la vicinanza di tutta la Regione Lombardia e un ringraziamento alle Forze dell'ordine per l'immediato intervento». Così sui suoi profili social il presidente della Regione Attilio Fontana dopo la notizia dello stupro per cui è stato arrestato un cittadino marocchino con l'accusa di violenza sessuale. «Per il resto - aggiunge Fontana - a costo di diventare monotono, lo ripeto: come prima cosa bisogna potenziare la presenza delle divise sui territori. Carabinieri, polizia, guardia di finanza, esercito e polizia locale. È l'unico modo per intervenire sul tema della sicurezza nelle nostre città».
Parole dure quando le violenze sessuali sono ormai incredibilmente diventate cronaca quotidiana. L'ultima aggressione lunedì a Monza in via Pavoni in pieno giorno quando, a bloccare e arrestate il marocchino impedendo il peggio, è stato l'intervento tempestivo della polizia. La vittima della violenza, sotto shock e contusa, è stata portata in ospedale per le cure ed è stata poi dimessa con 15 giorni di prognosi. «Vai dai tuoi poliziotti di m...», le aveva detto lo stupratore prima di tentare la fuga, dopo averla aggredita alle spalle e spinta contro un muro per violentarla mentre camminava parlando al telefono con un'amica. Un incubo: il volto bloccato con il suo viso e l'alito di alcol, ha cominciato a palpeggiarla togliendole i vestiti, racconta la prima ricostruzione delle forze dell'ordine. Ma, nonostante la paura e le percosse, la donna ha trovato la forza per divincolarsi e gridare facendo accorrere una pattuglia della polizia.
«Un tentativo di violenza sessuale in pieno giorno, in pieno centro, a Monza, città peraltro sotto i riflettori mondiali in questa settimana per il GP di Formula 1, con giornalisti e invitati da tutto il mondo. Bel biglietto da visita - dice il coordinatore lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti - Peraltro oggi le cronache raccontano di altre violenze sessuali in altre città italiane, ma da sinistra silenzio perché non si può criticare il pessimo operato del ministro Lamorgese, il cui disastro è sotto gli occhi di tutti. Tra un mese manderemo a casa la Lamorgese, il Pd e i suoi alleati e con un vero ministro degli Interni, che manca ormai da tre anni, riporteremo l'ordine nelle città, ripristinando i decreti sicurezza».
«È assurdo - gli fa eco l'ex assessore alla Sicurezza della Regione Riccardo De Corato - che le donne debbano avere paura di girare da sole, anche in pieno giorno, per le nostre città. Proprio per questo bisogna schierare i militari nelle strade più pericolose e dotare le Polizie locali di taser perché è gli agenti dispongano di strumenti di autodifesa». Duro anche l'attacco al governo. «È il caso di mandare in pensione il ministro dell'Interno Lamorgese, insieme a tutta la struttura del Viminale e ad alcuni prefetti conniventi che hanno permesso solo nel 2022 lo sbarco, sulle coste italiane di 61.
662 immigrati (principalmente tunisini, egiziani e bengalesi) e ridotto al lumicino il numero dei rimpatri dai Cpr di clandestini e delinquenti stranieri per i quali, invece, visti i numeri, andrebbe studiato un vero e proprio Piano rimpatri».
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