Università alla prova del caro bollette

Pannelli, illuminazione a led e termostati. "Ecco le soluzioni per ridurre i consumi"

Università alla prova del caro bollette

Non solo i comuni, gli impianti sportivi, gli amministratoti di condominio e i semplici cittadini sono alle prese con il delicato tema del risparmio energetico e del contenimento dei consumi, ma anche le università milanesi. Dal cda degli atenei alle commissioni energia, ognuno ha varato la sua ricetta per tenere insieme l'esigenza delle lezioni in presenza e la sostenibilità economica. In Statale si sta «lavorando ad un piano di efficientamento che riguarderà anche scelte organizzative e sull'orario di lavoro, ovviamente senza compromettere il buon andamento dei servizi al pubblico, didattici e della ricerca». I margini di manovra potrebbero essere lo smart working per l'amministrazione, l'anticipo di alcune lezioni nel pomeriggio, la chiusura parziale di qualche edificio meno frequentato.

Non solo, per il contenimento dei consumi anche buone pratiche: «Stiamo predisponendo controlli ed una serie di azioni finalizzate a garantire il regolare spegnimento delle luci in fascia serale e notturna in tutti gli edifici dell'ateneo, al termine dell'attività» spiegano da via Festa del Perdono. L'Università invita il personale e la comunità universitaria ad adottare ulteriori misure tra cui ancvhe lo spegnimento diurno delle luci se l'illuminazione naturale esterna è sufficiente e dei dispositivi elettronici collegati alla propria postazione (pc, schermi).

Così sarà intensificato il sopralluogo serale del personale preposto per verificare il regolare spegnimento in tutti gli edifici degli impianti di illuminazione.

Anche la Cattolica si sta attrezzando per far fronte ai rincari della bollette, che potrebbero aumentare di tre/quattro volte. «Non si può affrontare la crisi energetica solo con strumenti emergenziali» la premessa. Da circa un decennio l'ateneo di largo Gemelli ha avviato un piano di investimenti per la sostituzione degli infissi con quelli a doppio vetro a bassa trasmittanza termica e l'ammodernamento dei corpi illuminanti. Risultato: un risparmio di circa 600 kilowattora in cinque anni. Inoltre, sono stati inseriti una serie di impianti con un sistema di spegnimento automatico notturno e la riduzione del 50 per cento dell'illuminazione di emergenza. È in corso anche un ammodernamento della centrale termica.

Ripensati in chiave green i lavori che coinvolgeranno i collegi e le residenze universitarie EDUCatt: «È previsto il miglioramento della classe energetica delle strutture, che saranno dotate di pannelli fotovoltaici e aree verdi - spiegano dalla Cattolica -. Sono stati inoltre progettati dei sistemi di recupero di acque pluviali che verranno raccolte per il re-impiego negli impianti di irrigazione e di scarico».

Ammontano a 10 milioni di euro gli extra costi 2022 per il Politecnico: la commissione energia ha previsto un'accelerazione degli interventi previsti per i prossimi cinque anni. Cinque milioni di euro destinati all'installazione del fotovoltaico della sede di piazza Leonardo, che entrerà in funzione in aprile, altri 5 milioni saranno destinati agli edifici di Bovisa. Ammontano a due milioni per il 2022-23 i fondi per la sostituzione dell'illuminazione a led. «La nostra Commissione interna - spiega il rettore Ferruccio Resta - sta valutando l'impatto dei singoli comportamenti sui consumi, vista anche la densità degli orari delle lezioni, impossibili da rimodulare. A fine mese arriveranno le linee guida sulla regolazione delle temperature e sullo spegnimento di impianti e dispositivi, l'abbassamento della temperatura interna e altre misure che hanno un impatto a livello complessivo».

Lucia Visconti Parisio della Commissione energia della Bicocca racconta il doppio obiettivo che sta perseguendo l'ateneo: rendere gli edifici più green ed efficienti, arrivando anche all'autoproduzione di energia con il fotovoltaico a fronte di un aumento di 6 milioni di euro di costi per il 2022 (per un totale di 16 milioni di euro).

Anche in questo caso è impensabile anticipare le lezioni del pomeriggio, come fatto da qualche ateneo privato, perchè 70 corsi di laurea senza soluzione di continuità rendono impossibile rimodulare l'orario, anzi «stiamo pensando di attivare corsi serali per gli studenti lavoratori». Tecnologia e ricerca aiuteranno grazie all'installazione di sistemi di regolazione e controllo della temperatura degli edifici e una serie di buone prassi da adottare tra studenti, docenti e personale».

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