Vaiolo delle scimmie, a New York è corsa al vaccino. Polemica dei no-vax

Cora al vaccino contro il vaiolo delle scimmie per gli americani, mentre i no-vax intentano una nuova battaglia ideologica dopo il Covid

Vaiolo delle scimmie, a New York è corsa al vaccino. Polemica dei no-vax

A New York tornano le code per i vaccini: nella Grande mela i cittadini si stanno rimettendo in fila per ottenere la somministrazione che, però, non riguarda il Covid. Infatti, gli americani hanno deciso di sottoporsi anche alla vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, che in questi giorni ha toccato il picco nella città di New York. Nonostante la straordinaria ondata di calore che sta attraversando anche il nord America, in tanti hanno deciso di mettersi in fila già nel torrido pomeriggio per vaccinarsi contro il vaiolo delle scimmie.

Nella principale città dello Stato di New York si è sviluppato un focolaio importante, che sta facendo crescere in maniera importante i numeri del contagio. In città si sono registrati complessivamente 461 casi di vaiolo delle scimmie da quando l'epidemia è iniziata, a maggio, con un picco la scorsa settimana, all'inizio della quale i casi totali erano ancora 230. Un raddoppio netto in 7 giorni che ha spinto i cittadini alla corsa all'immunizzazione. Nel pomeriggio di ieri, all'esterno del centro vaccinale allestito in una scuola a Bushwick, a Brooklyn, c'erano soprattutto uomini fra i 20 e i 40 anni. L'agenzia Afp ha intervistato alcuni candidati in fila, molti dei quali si sono detti fortunati ad aver trovato un posto nella lista d'attesa, essendo ancora relativamente poche le dosi disponibili a New York.

Sembra essere iniziata una vera caccia al vaccino, come dimostrano i numeri. Venerdì scorso, i 9.200 slot resi disponibili per ricevere il vaccino sono andati esauriti nel giro di 6 minuti. Tre giorni prima, invece, il traffico sul sito è stato tale da renderlo indisponibile per diverse ore. A New York, città con 8 milioni di abitanti, sono state finora somministrate, o prenotate, 21.500 dosi, ritmo che potrebbe essere accelerato con l'ulteriore arrivo di 30 mila vaccini per l'intero Stato, di cui la città dovrebbe ricevere la percentuale maggiore.

Nel frattempo, però, anche l'Europa sembra premunirsi. L'Unione europea si è assicurata altre 54.530 dosi del vaccino contro il vaiolo delle scimmie, portando ora a 163.620 il numero totale di dosi acquistate per gli Stati membri. La Commissione europea, finora, ha distribuito più di 25mila dosi a 7 Paesi membri, inclusa l'Italia, secondo una ripartizione statistica: 5.300 dosi alla Spagna, 5.300 alla Germania, 2.700 al Portogallo, 3.040 al Belgio, 2.700 alla Svezia, 5.300 all'Italia e 1.400 all'Irlanda. Senza fare allarmismo, Matteo Bassetti ha però alzatola guardia sul problema: "Per correre dietro al coronavirus, stiamo dimenticando gli altri malati e le altre emergenze, come il vaiolo delle scimmie, con cui faremo i conti nei prossimi mesi".

Intanto i no-vax sono tornati a farsi sentire e ipotizzano bizzarre teorie sulla nascita del virus.

Secondo alcune, per esempio, sarebbe una conseguenza del vaccino contro il coronavirus, in un sordido piano ideato dai "poteri forti" per decimare la popolazione mondiale. Per questo motivo è iniziata un'ulteriore campagna contro la vaccinazione da monkeypox e anche in Italia la fronda dei no vax per questo virus si sta rimpolpando.

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