Tutto è pronto per l'inaugurazione della mostra e la presentazione del libro Resilient del fotografo Marco Gualazzini, edito da Contrasto. Oggi, alle ore 18.30 alla Fondazione Forma per la Fotografia in via Meravigli 5 a Milano avrà luogo un evento dove l'Africa, il fotogiornalismo e il lavoro del fotografo saranno protagonisti assoluti. Dapprima verrà sollevato il velo sulla mostra che sarà visibile sino al 24 marzo.
Oltre 40 fotografie realizzate da Gualazzini in10 anni di viaggi nel continente africano. Immagini che l'autore ha scattato recandosi a testimoniare crisi umanitarie e conflitti. Ci sono scatti che raccontano la Somalia degli Al Shabaab, altre che parlano della guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo e del saccheggio dei minerali nelle regioni del Nord Kivu. Spazio è dedicato anche alla presenza di Boko Haram nel continente con una raccolta di istantanee frutto di diversi viaggi fatti in Nigeria e nel bacino del Lago Ciad dove la setta jihadista sta proliferando.
Le fotografie esposte non mancano poi di portare l'attenzione dello spettatore anche su quelle che i media chiamano le crisi dimenticate, come la guerra in corso in Sudan, nella regione dei Monti Nuba, e poi essendo oggi l'epoca dell'Esodo, della migrazione, Gualazzini non ha omesso di descrivere anche questo fenomeno raccontando non solo le cause che spingono interi popoli ad abbandonare le proprie terre per cercare salvezza altrove, ma anche testimoniando la migrazione nello stesso continente africano come è ben visibile nelle immagini scattate nel più grande campo profughi al mondo: il Dadaab. Un insieme di scatti realizzati nei luoghi della sofferenza umana, ma la sofferenza è in questo caso l'Athanor in cui l'umanità forgia la Resilienza, la resistenza, la prospettiva del divenire.
Lo stesso autore Gualazzini ha così parlato in merito al suo lavoro: ''La Resilienza è ciò che lega 10 anni di lavori realizzati in Africa. La Resilienza è la risposta al trauma, la capacità di reagire e non soccombere a questo. Per coglierla nella mostra e nel libro bisogna saper cambiare anche la prospettiva con cui vediamo il mondo e non vedere soltanto le immagini da un filtro nostro, occidentale. Occorre entrare nelle vite che sono immortalate. C'è una foto che mostra una ragazza somala, completamente coperta dal niqab. Se ci limitiamo a giudicare lo scatto dalla nostra prospettiva vediamo una ragazza prigioniera del velo, invece dobbiamo vedere un ragazza somala che dopo anni di totalitarismo teologico e assolutismo qaedista ha oggi la possibilità di andare al mare. Ed è un che di inusitato in un mondo dove il dogmatismo islamista ha governato con la paura e la violenza. Le ragazze di Mogadiscio che tornano al mare, questo è un grandissimo esempio di resilienza''.
Di questa foto e di molte altre parlerà Gualazzini, oggi giovedì 31 gennaio, al
momento della presentazione del suo libro. Un'occasione preziosa per conoscere il continente africano attraverso lo sguardo e le foto di chi ha catturato l'istante affinchè divenisse perpetua testimonianza del nostro presente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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