Viaggio nel mondo della fotografia. Due mesi di esposizioni in tutta la città

Gallerie e spazi pubblici ospiteranno 140 mostre sul "mondo che cambia"

Un'opera di Philippe-Blache
Un'opera di Philippe-Blache

La fotografia nasce negli anni '30 dell'Ottocento quando Louis Mandé Daguerre inventò la dagherrotipia, procedimento meccanico e chimico per riprodurre immagini in camera oscura. Sarà un caso, ma anche il Photofestival 2020 ha la sua sede centrale in Palazzo Castiglioni, manifesto artistico dell'Art Nouveau dei primi anni del 1900: da qui, in corso Venezia 47, da ieri al 15 novembre è partito un viaggio nel mondo dell'immagine fotografica in tutte le sue epoche e trasformazioni.

Oltre due mesi di programmazione per un festival che giunge quest'anno alla XV edizione e che per il 2020 rappresenta un appuntamento ancora più importante per la città. Non a caso il titolo dell'intera manifestazione è una presa d'atto del periodo complesso che stiamo vivendo e della necessità di reagire: «Scenari, orizzonti, sfide. Il mondo che cambia» è infatti il tema lanciato dal Photofestival, e le varie mostre saranno «un'occasione per tornare a vivere gli spazi coinvolgendo i due macro-settori strategici, turismo e cultura, tra quelli più penalizzati dal lockdown», come dice Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Mostre personali e collettive sotto la direzione artistica di Roberto Mutti, «organizzate con il grande coraggio di operatori e galleristi» dice. Centoquaranta mostre dislocate in musei, gallerie e spazi espositivi come occasione di ripartenza lo slittamento dal tradizionale periodo primaverile per l'emergenza santaria. Dal Castello Sforzesco con la mostra omaggio a Cesare Colombo, uno dei maggiori protagonisti della fotografia italiana (fino al 13 settembre), a «La città dei cani» ritratti, nelle somiglianze con i loro padroni, da Antonio Vezzari alla Biblioteca del Parco Sempione dal 3 al 15 novembre. Da non perdere le due collettive: «Sguardi a fior di Pelle», dal 5 al 25 ottobre al Centro Culturale di Milano, realizzata in collaborazione con l'azienda farmaceutica Giuliani, mostra che raccoglie un panorama di importanti autori italiani e internazionali che si sono misurati dalla seconda metà dell'Ottocento a oggi con i più diversi generi fotografici. E «Il rigore dello sguardo» dall'1 al 15 ottobre a Palazzo Castiglioni, esposizione che raccoglie opere dell'archivio della Fondazione 3M realizzate in epoche diverse da autori come Franco Fontana, Federico Vender e da altri più giovani.

Consistente anche il contributo femminile, che vede la presenza di 41 mostre personali di fotografe, 21 mostre collettive che coinvolgono circa 70 autrici, e 18 curatici.

E non è tutto: non solo il festival riparte, ma allarga anche i propri confini e si spinge fino a Lecco, Monza e Varese, diventando più che mai Lombardo oltre che meneghino. Novità di questa edizione è la mappa dei luoghi di Photofestival, per orientarsi in città alla ricerca delle mostre (milanophotofestival.it).

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